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Vaccino coronavirus, via libera ad AstraZeneca ma non per tutti. Ecco a chi è sconsigliato questo siero
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Un nuovo vaccino si aggiunge a quelli di Pfizer e Moderna: AstraZeneca è stato approvato qualche giorno fa dall'Agenzia italiana del farmaco. In vista del suo utilizzo, però, è già stata stilata la lista di chi non dovrebbe riceverlo. Sono a rischio, infatti, tutti quelli affetti da patologie gravi: diabete (di tutti i tipi), obesità grave, cardiopatia e poi tutte le patologie oncologiche ed ematologiche. Tra l'altro AstraZeneca resta comunque limitato alla fascia di popolazione tra i 18 e i 55 anni senza patologie gravi, "per la quale sono disponibili dati più solidi".
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Come spiega il Corriere della Sera, comunque, questo siero potrebbe essere somministrato anche a chi ha tra i 55 e i 65 anni. E non oltre. Anche perché era chiaro fin dall'inizio che AstraZeneca non sarebbe andato bene per gli anziani, visti i pochi i dati che ne confermano l’efficacia. Si è deciso, allora, di somministrare il farmaco a particolari categorie di lavoratori, tra cui gli insegnanti e tutto il personale della scuola, ma anche i militari e le forze dell’ordine.
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Oggi le Regioni incontreranno Francesco Boccia, Roberto Speranza e il commissario all'emergenza Domenico Arcuri. Il confronto servirà a capire come distribuire le dosi tra i vari territori. Finora, infatti, la ripartizione è stata fatta solo in base alla popolazione totale delle singole regioni. Adesso, però, i governatori di Liguria e Friuli Venezia-Giulia chiedono che venga preso in considerazione il numero delle persone delle singole categorie in lista: over 80, insegnanti, militari e forze dell'ordine. Oggi, inoltre, l’Aifa potrebbe decidere sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali, da tempo sperimentati come cura contro il coronavirus. L'unico problema è rappresentato dall'elevato costo di questa cura. Tuttavia il direttore generale di Aifa Nicola Magrini, ha assicurato che il "governo ha individuato un fondo per questi farmaci e quindi abbiamo una disponibilità per coprire diverse decine di migliaia di pazienti".
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