Matteo Salvini, "scusi lei spaccia?". Un anno dopo, due indagati per spaccio nella casa di Bologna
Una donna italiana e un uomo di origini tunisine sono finiti nei guai per droga nel rione bolognese del Pilastro. Il palazzo in cui è avvenuto il blitz delle forze dell'ordine è lo stesso cui aveva citofonato il leader della Lega Matteo Salvini durante la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna, esattamente un anno fa. Il segretario del Carroccio, insieme ad alcuni residenti, aveva citofonato a una famiglia di immigrati chiedendo loro se fossero degli spacciatori. Dopo il gesto, polemiche e proteste non sono mancate. Ora, a distanza di 12 mesi, un'incursione dei carabinieri nello stesso appartamento preso di mira dal leghista. Stando a quanto riporta il Resto del Carlino, sono due le misure cautelari per detenzione di droga a scopo di spaccio e altri reati.
La notizia si è presto diffusa nel rione bolognese del Pilastro. Il Carlino ha documentato l'operazione delle forze dell'ordine: nei guai sono finiti una donna italiana di circa 50 anni e un uomo tunisino. L'abitazione sarebbe proprio quella "visitata" da Salvini, ma i militari mantengono comunque il massimo riserbo sulla vicenda. Tuttavia è difficile non ripensare a quel 21 gennaio 2020, quando il segretario del Carroccio aveva citofonato per chiedere se fosse vero che quella famiglia spacciava nel quartiere. "Ho citofonato a un signore che mi è stato segnalato come presunto spacciatore. L'ho fatto in qualità di cittadino. Ma lui ha buttato giù. Poi ci penseranno le forze dell'ordine a chiarire le cose”, aveva detto profeticamente il leader della Lega.
L'indignazione degli abitanti della zona travolse Matteo Salvini. Ma non solo. A indignarsi furono anche alcuni componenti della maggioranza di governo. Addirittura - a difesa di quella famiglia - era sceso in campo l'ambasciatore tunisino. In quella casa, infatti, viveva un minorenne di 17 anni. Ai tempi, tra l'altro, un maresciallo venne sanzionato perché accusato di aver fatto da tramite tra Salvini e la donna che lo portò a quell'indirizzo. Adesso il leghista non può che gongolare e su Twitter scrive: "Il tempo è galantuomo. La droga fa male".