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Luca Palamara, "Luigi De Magistris fatto fuori con l'ok del Colle": le rivelazioni del magistrato silurato

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Nuove scottanti rivelazioni di Luca Palamara travolgono la magistratura. L'ex pm, radiato e sotto inchiesta a Perugia, parla di quella che definisce una "cupola", una fetta di magistratura che da decenni gestisce potere e nomine. Ne parla, in particolare, nel libro "Il sistema", una lunga intervista di Alessandro Sallusti allo stesso Palamara. Stando alla sua versione dei fatti, nel corso degli anni la "cupola" avrebbe usato due pesi e due misure: mano pesante con la destra targata Berlusconi, leggera con il centrosinistra. Nello specifico, l'ex pm fa riferimento al 2006, quando c’era Romano Prodi al governo e Luigi de Magistris, pm a Catanzaro, creava imbarazzi alla maggioranza con le sue inchieste. Ecco perché gli furono avocate le inchieste e fu punito disciplinarmente. 

 

 

 

"De Magistris andava fermato?”, chiede Sallusti. “Diciamo che la decisione è di provare ad arginarlo, il ‘sistema’ non può permettersi una cosa del genere“: la risposta di Palamara. "Detto più chiaramente - continua il direttore del Giornale – voi lo scaricate e il presidente Napolitano approva?”. “Lo scarichiamo - replica l'ex pm – e condividiamo questa scelta con il Quirinale tramite il compianto Loris D’Ambrosio (morto nel 2012). Ci furono pressioni politiche per scaricare De Magistris perché quell’inchiesta andava a colpire un governo di sinistra? Il governo era di sinistra, il mio sistema di riferimento anche, lascio a voi le conclusioni".

 

 

 

Alcuni retroscena, poi, vengono rivelati in merito alla nomina di Giuseppe Lo Voi alla procura di Palermo, per la quale concorreva anche Guido Lo Forte. Tutto inizia nel 2012, quando Lo Forte è in corsa per la procura generale. Palamara racconta di aver elaborato, con l’ex procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio, una strategia ben precisa: convincere Lo Forte a ritirare la candidatura per spianare la strada a Scarpinato, garantendogli che alla tornata successiva sarebbe diventato capo a Palermo. Poi nel 2014, quando Lo Forte è vicino a diventare capo, Palamara appoggia Lo Voi. E quando Lo Forte vince il ricorso al Tar, e Lo Voi ricorre al consiglio di Stato, “Pignatone – sostiene Palamara – mi rivela di temere che il Consiglio di Stato possa dare ragione a Lo Forte. La pratica finisce in quarta sezione, presieduta da Riccardo Virgilio, che nei racconti di Pignatone è a lui legato da rapporti di amicizia. I due si incontrano una mattina presso la mia abitazione. Dopo aver lasciato sul tavolo i cornetti mi allontano per preparare il caffè. Li vedo parlare in maniera fitta e riservata. Quando torno a tavola la discussione riprende su tematiche di carattere generale. Poche settimane dopo arriva la sentenza di Virgilio, favorevole a Lo Voi".

 

 

 

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