Alberto Genovese, "redditi da dipendente": così ingannava il Fisco, si cercano i soldi e le prove
La procura di Milano sta verificando se Alberto Genovese - in carcere per sequestro di persona, violenza sessuale, cessione di droga e con l’accusa di aver stuprato altre cinque ragazze - avesse entrate “offshore”, occultate al Fisco, o spendesse i soldi del patrimonio già accumulato con la vendita delle sue start up. Lo scrive Il Messaggero, secondo cui l’ex numero uno di facile.it avrebbe dichiarato al Fisco redditi non da ricco imprenditore, bensì da dipendente abbiente, mantenendo allo stesso tempo uno stile di vita extra lusso, con festini da almeno 100mila euro l’uno, jet privati, vacanze, droghe e altri eccessi. Gli investigatori hanno acquisito documenti su una trentina di conti correnti personali di Genovese e finanziarie con cui ha effettuato operazioni economiche: in particolare si punta a individuare eventuali movimenti all’estero legate a società a lui riconducibili e che si troverebbero in Svizzera e Lussemburgo.