"L'algoritmo che definisce i colori delle regioni è poco trasparente": ne è convinto Federico Fuga, ingegnere elettronico di Verona, secondo cui il processo che il nostro governo definisce oggettivo, in realtà non lo è affatto. "Il decreto con cui si identificano i 21 indicatori è chiaro e funziona. Purtroppo non si capisce come avvenga l’integrazione con il livello di rischio, che viene definito attraverso una serie di domande a cui si risponde sì o no e che sono poco oggettive", ha spiegato Fuga in un'intervista al Giorno. Secondo lui, infatti, domande del tipo ‘La situazione sanitaria è sotto controllo?’ o ‘Il numero di tamponi è adeguato?’ non sono oggettive, e il risultato può essere diverso a seconda di chi risponde. "Il tutto viene integrato, ma nessuno sa come, dalla cabina di regia. Quando si prendono decisioni che vanno a limitare le libertà delle persone servirebbe più chiarezza", ha ribadito l'ingegnere.
Roberto Speranza, "Aumentano i contagi, focolai sconosciuti". Covi de dpcm del 16 gennaio, "stato d'emergenza fino ad aprile"
"Peggioramento generale". Il ministro della Salute Roberto Speranza illustra in Parlamento le nuove misure con...L'esperto non parla esplicitamente di risultati manipolabili, ma sostiene che possono diventare decisive le pressioni a livello politico o economico: "Questo spiegherebbe il perché a novembre, con numeri simili, la Lombardia sia finita in zona rossa e la Campania in quella gialla". E tornando sulla latitanza dei dati, Federico Fuga, afferma: "Non pubblicare i dati impedisce a commentatori, professionisti e istituti di ricerca di sfruttare delle risorse enormi per aumentare la consapevolezza della situazione".