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Coronavirus, "scuola, bar e ristoranti, tutto aperto". La regione che torna alla normalità e sfida il governo

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Mentre l’Italia è pronta a passare dal giallo rafforzato ad arancione (che varrà per almeno una decina di regioni a partire da lunedì 11 gennaio, attesa l’ordinanza del ministro Roberto Speranza nella giornata di venerdì), in Alto Adige si riapre tutto o quasi. Negozi, servizi, scuola in presenza (fino al 75% e senza aspettare l’11), ristoranti fino alle 22: la zona gialla della provincia autonoma è molto più leggera rispetto al resto d’Italia, in attesa di riaprire anche gli impianti di sci e le baite a numero chiuso da lunedì 18 gennaio. “È sostanzialmente un ritorno alle misure già previste prima di Natale, ma non significa che abbassiamo la guardia”, ha dichiarato il governatore Arno Kompatscher, che intende portare avanti il tentativo di decidere autonomamente su aperture e chiusure a seconda della situazione epidemiologica. “Siamo pronti a intervenire con nuovi provvedimenti in caso di necessità - ha chiarito - gli operatori economici e la scuola hanno sofferto molto in questi mesi e hanno bisogno di ripartire con più fiducia nel 2021”. Eppure l’immunologo locale, Bernd Gansbacher, sconsiglia le riaperture imminenti perché ritiene inevitabile un nuovo lockdown nel prossimo futuro, alla luce degli attuali dati di contagi e ricoveri che sono tornati a livelli abbastanza preoccupanti. 

 

 

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