Coronavirus, "Italia zona rossa fino a metà gennaio e scuole ancora chiuse". Cosa sa Walter Ricciardi
Italia zona rossa fino a metà gennaio e no alla riapertura delle scuole. Questo il suggerimento di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e – fin dall’inizio – il primo dei rigoristi. “Per abbassare davvero la curva dei contagi l’unica strada è quella di lockdown lunghi e nazionali – ha detto in un’intervista alla Stampa -. La zona rossa ora in vigore andrebbe prolungata, almeno fino a metà gennaio, se vogliamo vedere effetti positivi”. E la stessa prudenza andrebbe adottata anche per gli studenti: secondo Ricciardi non è il caso di riaprire gli istituti. “Le scuole sono ambienti sicuri, ma è la situazione esterna a sconsigliarne la riapertura. Altrimenti rischiamo di richiuderle nel giro di poche settimane”, ha continuato.
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In merito al vaccino anti Covid, invece, Walter Ricciardi è per la libertà di scelta. Tuttavia è sicuro che si riuscirà a raggiungere una buona percentuale di vaccinati in Italia: “Sappiamo che il 70% dei cittadini non è contrario ai vaccini, un altro 25% è dubbioso, ma va informato con chiarezza: alla fine potremo arrivare al 95% di copertura. I cosiddetti no vax sono una minoranza assoluta”. Non ammette eccezioni invece su medici e infermieri: “Per loro è un imperativo morale e deontologico. Credo che per la grande maggioranza sia sufficiente la raccomandazione, ma se non dovesse bastare si prenderanno misure più energiche”. Infine per i cittadini si potrebbe pensare a un “tracciamento dell’avvenuta vaccinazione”, ma solo se ci fosse un 30 o un 40% della popolazione che rifiuta il farmaco. “Basta ricevere sul telefonino il codice dell’avvenuta vaccinazione e mettere un apposito lettore all’ingresso di cinema, teatri, stadi e luoghi simili. Entra solo chi ha il codice che certifica la protezione”, ha concluso Ricciardi.