Stefano Ansaldi, il giallo verso una svolta? Tra le ipotesi il suicidio: "Nessuna traccia di assassinio intorno al corpo"
Rimane ancora un mistero la morte di Stefano Ansaldi, il ginecologo beneventano trovato sgozzato a Milano. Eppure nelle ultime ore qualcosa è cambiato, perché intorno al cadavere rinvenuto vicino alla Stazione Centrale non ci sono tracce di assassino. Non ne vede - spiega Repubblica - nemmeno il testimone che lo vede rantolare dopo essere stato sgozzato, e morire in pochi secondi per dissanguamento. Anche le telecamere di via Mauro Macchi che, dieci minuti prima, avevano immortalato il suo angosciato andirivieni, non immortalano altri passaggi. Così come non ci sono impronte sull'arma con cui il medico è stato sgozzato, un coltello. Un dettaglio importante, questo, soprattutto se si considera che a indossare dei guanti di lattice - gli unici che non avrebbero lasciato impronte - era proprio Ansaldi.
Infine - prosegue il quotidiano - potrebbe mancare un coltellaccio da pane da casa del professionista. Tutti fatti che conducono i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano a una sola ipotesi: il suicidio. Per questo gli investigatori stanno analizzando i computer e i tablet dell'uomo in cerca della soluzione definitiva.