Stefano Ansaldi, il medico sgozzato in strada a Milano e l'ultima pista dei soldi in nero
La pista dei soldi dietro il brutale omicidio di Stefano Ansaldi, il 65enne ginecologo campano sgozzato a Milano sabato pomeriggio in una strada vicino alla Stazione centrale. Non quelli di una possibile rapina, la prima ipotesi presto scartata dagli inquirenti. Ma quelli dei paradisi fiscali, parte di "una profonda esistenza ignota" del medico, come la definisce il Corriere della Sera. Amatissimo dalle pazienti, su Ansaldi "giravano strane voci", faceva notare sibillino sempre il Corriere lunedì. Ora risulta che il dottore, che non aveva alcun legame lavorativo con Milano (era nativo di Benevento, aveva lo studio a Napoli) fosse "soggetto segnalato" per un possibile contagio da Covid, ma nonostante questo ha fatto di tutto, riuscendoci, per partire in treno sabato da Napoli a Milano, uscendo dalla Campania in zona arancione.
Quale cogente motivo lo ha spinto fino in Lombardia? Ai familiari aveva raccontato di un generico "appuntamento con delle persone". Secondo il Corriere, il viaggio sarebbe stato "obbligato" e non di piacere. Si parla di "un vecchio procedimento innescato dalla denuncia di una donna, che aveva incolpato il dottore e tre colleghi della morte della figlia appena nata", ma è più probabile centri la denuncia presentata nel 2019 dallo stesso ginecologo della "scomparsa di un assegno in bianco, da lui firmato". Quell'assegno era destinato a "una società di Malta inserita nell'elenco dei Paradise papers, l'inchiesta sugli investimenti offshore condotta dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung" e l'assegno era in bianco "perché sarebbe stata premura del 'contatto' del medico a Malta scrivere poi l'importo concordato". E la stessa denuncia, che ha svelato un probabile giro di soldi in nero, sarebbe secondo il Corsera legata alla volontà del medico di dimostrare la propria buona fede ai suoi interlocutori e soci che attendevano i soldi. Quegli stessi interlocutori, soci e mediatori occulti che potrebbero avergli chiesto di saldare il conto, ora, in un modo o nell'altro.