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Alberto Genovese, parla la vittima: "Era molesto, poi mi sono risvegliata nuda. I ricordi delle manette e del dolore"

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“Non so come sono entrata nella camera di Alberto Genovese. Ero sveglia, ma completamente andata. Non ricordo niente”. A parlare è la modella di 18 anni che ha denunciato l’imprenditore milanese per averla violentata durante una festa su Terrazza Sentimento. La giovane ha spiegato di aver partecipato ai famosi party di Alberto Genovese tre volte, la prima volta a giugno. “L’unica cosa sbagliata era l’eccesso di droga. C’erano dei piatti da cui tutti potevano prendere cocaina e cocaina rosa”, ha raccontato la ragazza al Corriere della Sera.  Parlando della notte della violenza, poi, la 18enne ha spiegato: “Io e una mia amica siamo arrivate alle 20 e 30. Eravamo indecise se andare o no perché nessuno dei nostri amici sapeva che c’era la festa e non eravamo amiche né del signor Genovese né del signor Leali. Poi sul tardi Leali scrive alla mia amica di venire ché là era figo e, visto che c’era un’altra festa alle 23, abbiamo deciso di passare”.

 

 

 

La vittima, poi, ha detto di non avere ricordi precisi dei momenti successivi: “La mia amica mi ha detto che avevamo deciso di andarcene anche perché lui aveva cominciato ad essere molto molesto nei nostri confronti, ci seguiva. Era come se ci stesse puntando”. La memoria riparte dal risveglio sul letto di Genovese. “Credevo di aver avuto un incubo. Ricordo di avergli detto ‘Ma dove siamo andati ieri sera?’ – ha raccontato -. Poi hanno cominciato a sovrapporsi i ricordi, i dolori, le manette, lui che si comportava in modo violento. ‘Pippa’, diceva. Ho capito che ero in pericolo di morte e ho mandato messaggi alla mia amica con il telefonino”. La 18enne ha poi avvisato l’imprenditore dicendogli “O mi fai scendere o la mia amica chiama qualcuno”. Dopo aver lasciato l’appartamento, la ragazza ha fermato una Volante della polizia e ha denunciato la violenza

La giovane è stata colpita anche dai commenti di chi si è scagliato contro di lei subito dopo la denuncia del fatto: “Hanno detto che sono una escort. Io non ho mai fatto niente del genere”. Ma non è pentita, denuncerebbe di nuovo: “Non c’è soddisfazione maggiore per me di vedere quell’uomo a San Vittore per causa mia”.

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