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Massimo Galli sul coronavirus: "Liberi tutti? Fatale la terza ondata". E il governo: "Troppa gente nei negozi"

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"Con liberi tutti fatale la terza ondata". La funesta previsione arriva dall'infettivologo Massimo Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano, dopo aver visto la folla di persone che ha riempito le vie dello shopping lo scorso week end, soprattutto nelle regioni che hanno cambiato zona, passando da quella a più alto rischio a quella a medio/basso rischio. "E' evidente che, se non si mantengono le precauzioni, non potremo che rivedere una situazione simile a quella che abbiamo già vissuto", dice Galli ad Agorà su Rai3. In caso di eccessivo allentamento, dunque, dovremmo aspettarci una terza ondata di coronavirus. "E' fatale che sia così - aggiunge l'esperto -. Abbiamo ancora moltissimo virus che circola". E a chi dice che bisogna dare fiato alle attività, lui risponde: "Mi rendo perfettamente conto delle esigenze dell’economia e del commercio, ma la salute della gente è un problema importante e la ripresa economica del Paese si misura anche sulla capacità di contenere e limitare i danni costantemente causati dall’epidemia".

 

 

 

Le immagini delle vie dello shopping affollate hanno fatto storcere il naso anche ad Alberto Cirio, presidente del Piemonte, e Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute. Il governatore, dopo il tanto atteso passaggio della sua regione dalla zona rossa a quella arancione, si mostra indignato: "Quello che è successo a Torino è inaccettabile. Quello che ho visto mi riporta con la mente all’estate e questo non possiamo permettercelo". Per questo il presidente ha chiesto al prefetto di Torino interventi rigorosissimi. Pronta la risposta del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: "È inevitabile che quando si riaprono attività commerciali ci sia la voglia di tornare in giro, è naturale la reazione, ma quello che non può essere naturale è non rispettare le regole". E infine la Zampa, che - ai microfoni di Radio24 - sentenzia: "Male, molto male. È abbastanza sconcertante che le persone stentino così tanto a comprendere la gravità della situazione e il fatto che queste situazioni dipendono dai comportamenti di ognuno di noi".

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