Calabria, i medici condannati per 'ndrangheta che prendono lo stipendio e le fatture pagate 5 volte

giovedì 19 novembre 2020
Calabria, i medici condannati per 'ndrangheta che prendono lo stipendio e le fatture pagate 5 volte
2' di lettura

La Calabria al centro della polemica. L'inutile e difficoltosa ricerca di un commissario intenzionato a occuparsi della Sanità è solo la punta dell'iceberg. L'ultimo, Eugenio Gaudio, ha rifiutato l'incarico con una banale scusa: "Mia moglie non vuole venire a vivere a Catanzaro". Eppure a guardare i dati che investono la Regione, guidata per ora dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, la vera motivazione del rifiuto è sotto gli occhi di tutti. Il commissariamento - ricorda La Stampa - avrebbe dovuto riportare i conti a posto e invece nulla di tutto ciò. Dei tre nuovi ospedali promessi dal governatore Giuseppe Scopelliti (in carica fino al 2014), non restano che i rendering. Se tutto va bene, se ne riparla nel 2023.

Calabria, Eugenio Gaudio dopo le dimissioni: "Fuga di notizie". Poi smentisce le voci sul Cosenza calcio

Eugenio Gaudio non aveva accettato subito l'incarico di commissario per la Sanità in Calabria, aveva chiesto ...

Ad oggi infatti mancano 1100 posti letto. Il punteggio dei livelli essenziali di assistenza, che misurano posti letto e liste di attesa, è 139. Peccato però che la sufficienza sia 160. I calabresi, chi può perlomeno, non possono far altro che curarsi altrove. Ma c'è di più perché a non quadrare ci sono anche i numeri: il deficit del 2019 è 221 milioni, superiore a quello che determinò il commissariamento. La sanità in Calabria è un disastro. Addirittura riescono anche a esserci fatture pagate cinque volte, perché non registrate, bilanci mai presentati dal 2013, pagamenti ritardati dieci anni e gonfiati per venti volte da sanzioni, interessi, spese legali. E non si finisce qui, perché sul groppone pesano anche i documenti notificati a indirizzi di posta elettronica certificata di cui nessuno ha le password, contratti per acquistare i macchinari delle Tac chiusi quattro anni in cassaforte. Le due aziende sanitarie della Regione sono state addirittura sciolte per infiltrazioni mafiose, ma i suoi medici condannati all'ergastolo per 'ndrangheta continuano comunque a essere stipendiati. Un dettaglio, questo, dei più e che forse spiega molto sul rifiuto di Gaudio.