I commissari in Calabria sono caduti come birilli. Dopo le dimissioni di Saverio Cotticelli e quelle di Giuseppe Zuccatelli, entrambi a causa di scandali imbarazzanti, ecco che il no è arrivato anche da Eugenio Gaudio. Il rettore de La Sapienza era stato designato come l'uomo perfetto per gestire la Sanità calabrese. Questo almeno quanto devono aver pensato Roberto Speranza e il governo prima che il diretto interessato frenasse. Il motivo? "Mia moglie non vuole andare a vivere a Catanzaro". E ancora, in una precisazione a Repubblica: "Ho trovato resistenze in casa, e a queste mi piego. L'ho segnalato per tempo al governo". E così la Regione si è trovata punto a capo, con un nome, quello di Gino Strada (anche lui tra i papabili candidati alla commissione ndr) ostacolato dallo stesso presidente facente funzioni Nino Spirlì.
Eugenio Gaudio a Wuhan poco prima della pandemia. La scoperta sull'ex commissario in Calabria
E' stato premiato a Wuhan prima dello scoppio della pandemia da Covid-19. Stiamo parlando di Eugenio Gaudio, il terz..."La nomina di Strada non arriverà perché dovranno passare sul mio corpo, non abbiamo più bisogno di commissari né di missionari. La Calabria non è l'Afghanistan. A Gaudio dico che Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, oneste". Alla Calabria non resta dunque che puntare su un'altra candidatura. In pole al momento c'è Federico Maurizio D'Andrea, manager calabrese trapiantato a Milano nonché ex colonnello della Finanza ed ex presidente di Sogei ed Olivetti. E chissà se questa sarà la volta buona.