Anastasiya Kylemnyk, svolta nell'indagine: l'applicazione cancellata dal cellulare di Luca Sacchi, la sua posizione si complica
Sono le chat a far luce sull'omicidio di Luca Sacchi. Al vaglio degli inquirenti ci finiscono infatti alcuni messaggi provenienti dal cellulare di Anastasiya Kylemnyk, la ragazza del giovane ucciso a Roma nel 2019. "Ciao tesoro come stai? Sono in pensiero per te", scriveva Giovanni Princi ad Anastasiya il giorno dopo l'omicidio. Lei a quel messaggio - stando a quanto riportato dal Messaggero - non rispose mai. Anzi, cancellò dal cellulare l'applicazione Signal, che consente di inviare e ricevere messaggi criptati. Un dettaglio che getta altre ombre sulla giovane. Secondo l'accusa sarebbe stato proprio Princi - già condannato a 4 anni - il regista della trattativa di droga che portò alla morte di Luca. "Princi - ricostruisce Valerio Rispoli, indagato per la compravendita di stupefacente - voleva un grosso quantitativo di erba, 15 o 16 chili".
"Perché Luca era lì quella sera". La scomodissima ricostruzione che inchioda Anastasiya
Ad analizzare i cellulari di vittima e imputati è stato il maresciallo William Massari. Agli atti ci sono anche diversi scambi all'interno di un gruppo Whatsapp di cui facevano parte Sacchi, Anastasiya, Princi e la fidanzata di quest'ultimo. Dalle chat emerge che i quattro stavano cercando casa insieme, ma Luca non era convinto: "Sono più randagi di noi", scriveva alla Kylemnyk: "Lavorare insieme va bene, ma vivere come una piccola famiglia no".