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Massimiliano Fedriga contro il governo Conte: "Sleale, giovedì ordinanza insieme e venerdì zona arancione senza comunicazione"

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“Poiché a decidere sono gli algoritmi al posto della politica ritiro l’ordinanza 41”. È l’annuncio di Massimiliano Fedriga che, come tanti altri amministratori locali, ha dovuto letteralmente buttare nel cestino il lavoro delle ultime settimane, dato che il governo continua a rincorrere il virus inasprendo le restrizioni di volta in volta, senza neanche aspettare che facciano effetto. A questo punto sarebbe più onesto fare un lockdown generale che continuare con questa farsa, dato che da Dpcm alle Regioni spetta il compito di valutare se adottare misure più dure: è esattamente quello che stava facendo il governatore del Friuli Venezia Giulia, che invece si è visto superare dalla decisione del governo di spostare la sua regione in zona arancione, sulla base dei dati analizzati dalla cabina di regia dell’Iss.

Soltanto giovedì Frediga aveva firmato l’ordinanza con nuove misure anti-assembramento, ma “senza interlocuzione preventiva” è stato scavalcato. Uno sgarbo istituzionale non da poco: “Manderò una lettera alla Conferenza delle Regioni per chiudere una riunione urgente. Penso che sia necessaria serietà nella leale collaborazione istituzionale. Con senso di responsabilità - ha ricordato Frediga - e collaborazione con il governo giovedì abbiamo varato l’ordinanza. Venerdì la ruota della fortuna si è mossa e ci ha messo in zona arancione. Intanto se il governo aveva altri indicatori non ce l’ha detto quando stavamo predisponendo l’ordinanza. I due fattori che ci fanno andare in zona arancione non sono il numero di ricoveri o terapie intensive”. 

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