Medici specializzandi, giustizia per 390 camici bianchi: dalla Corte d'Appello 10 milioni di euro
Altri dieci milioni di euro a 390 medici in tutta Italia non adeguatamente retribuiti durante gli anni di specializzazione. Il Covid e l’emergenza sanitaria non fermano il fiume di sentenze ai danni dello Stato condannato con l’ennesima recente sentenza della Corte d’Appello di Roma sez. I ad un esborso di denaro pubblico al fine di sanare la violazione di direttive europee. Con questa ultima ordinanza (n. 4261), ammontano a 28 milioni di euro i risarcimenti a favore dei medici solo quest’anno. Una situazione ‘dimenticata’ dal Parlamento, che Consulcesi sta cercando di portare a conclusione, anche attraverso una petizione online, che ha raccolto in poche settimane oltre 11 mila firme, molte delle quali di medici e professionisti sanitari. «Tribunali e Corti continuano a riconoscere il diritto dei medici con una raffica di sentenze che danno forza e fiducia ai ricorrenti, ma ora è il momento che il Parlamento si riappropri del suo ruolo», commenta il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella. La soluzione auspicata è trovare un accordo tra le parti attraverso una transazione che consenta di chiudere in via definitiva la questione. Consulcesi è al lavoro per far migliorare il provvedimento in Commissione con un accordo forfettario più equo e adeguato che preveda somme più alte e denaro e non contributi figurativi. Chiediamo l'immediata risoluzione per gli altri 150 medici in attesa che la loro situazione venga sanata. Confidiamo nell'intervento del Parlamento e auspichiamo nell’intervento nella prossima manovra finanziaria per trovare le risorse altrimenti siamo pronti a fare guerra nei tribunali».
L’iter legislativo degli ex specializzandi. Con la recente pronuncia del Tribunale di Roma (sentenza 4261) sono saliti a 28 i milioni di euro che lo Stato italiano, solo nel corso del 2020, è stato condannato a rimborsare ai medici penalizzati durante la scuola di specializzazione in Medicina in violazione delle direttive comunitarie in materia (75/362/CEE, del Consiglio, del 16 giugno 1975, 75/363/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, e 82/76/CEE del Consiglio, del 26 gennaio 1982).
Quest’ultima sentenza va ad aggiungersi ad altre 8 positive ottenute nei mesi scorsi a favore di 416 ricorrenti attraverso le azioni collettive promosse da Consulcesi. Da gennaio ad oggi il diritto dei medici ex specializzandi è stato riconosciuto dal Tribunale di Roma anche con altre quattro sentenze (n.3391/20, n.4082/20, n.4084/20, n.6269; n. 8692/20 e n. 8259/20), dalla Corte di Appello di Napoli (n.354/20) e dal Tribunale di Genova con una sentenza (n.353/20) di particolare rilevanza giuridica per diversi motivi: è stato, infatti, confermato che la prescrizione non è mai iniziata a decorrere per la mancanza di una norma attuativa per i medici iscritti alla scuola di specializzazione prima del 1991; è stato riconosciuto il diritto al rimborso anche a chi si è immatricolato a Medicina prima del 1983 e, prendendo come parametro la legge 370 del 1999, è stata riconosciuta anche la rivalutazione monetaria e gli interessi compensativi con le somme degli indennizzi triplicati fino ad un valore di 100mila euro per ogni medico. Attraverso le sue azioni collettive, Consulcesi ha già consentito a migliaia di camici bianchi di vedersi riconoscere oltre 500 milioni di euro attraverso una seria di sentenze positive.