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Rovigo, 34enne morto in pochi minuti: "Appena arrivati a casa". Tampone negativo e autopsia: il coronavirus non c'entra?

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Rovigo è ancora sotto choc per la morte di Giacomo Magaraggia, il 34enne morto in ospedale poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Una tragedia che finora è senza spiegazioni: si tende ad escludere il Covid dal momento che quando è stato trasportato in ospedale è risultato negativo al tampone, per questo è stata disposta l’autopsia per cercare di capire cosa possa essere stato fatale per un ragazzo sano e sportivo. Il fratello Alberto ha raccontato quegli ultimi momenti frenetici e drammatici, trovando la forza nonostante il dolore enorme: “Erano due o tre giorni che Giacomo stava male tra mal di stomaco, pressione bassa, un po’ di febbre. Nel pomeriggio di venerdì la situazione ha cominciato a peggiorare. È venuto il medico di famiglia, è stato gentilissimo, ha trovato la pressione molto bassa e ci ha invitato ad andare al pronto soccorso”.

 

 

 

Cosa che hanno fatto immediatamente, ma appena arrivati a casa è giunta la telefonata agghiacciante: “Ci hanno richiamato dall’ospedale - ha dichiarato il fratello di Giacomo - ci hanno detto che la situazione era critica, che era arrivato con la pressione bassissima e avevano dovuto intubarlo. Ci hanno subito detto che stavano cercando di rianimarlo perché aveva avuto un arresto cardiorespiratorio”. Purtroppo Giacomo non ce l’ha fatta: condoglianze alla famiglia Magaraggia in questo momento di grande dolore. 

 

 

 

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