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Andrea Crisanti allo Spallanzani di Roma? Il virologo critica i test rapidi del Lazio e la trattativa si ferma

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Il passaggio dell'ormai popolare virologo Andrea Crisanti dall'università di Padova allo Spallanzani di Roma sembra essere in bilico. Dopo la rottura con il governatore del Veneto, Luca Zaia, a causa di alcuni meriti non riconosciuti, il microbiologo è stato contattato dal Lazio. L'idea dell'assessore alla Sanità della regione, Alessio d'Amato, sostenuta anche dal presidente Nicola Zingaretti, era quella di ricorrere alle competenze dell'esperto per potenziare i laboratori del Lazio. Come riportato dall'Espresso, l'accordo sembrava fatto, con la benedizione del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma poi la trattativa è stata sospesa. Secondo il Messaggero, infatti, a incrinare i rapporti nelle ultime settimane sarebbero state le recenti dichiarazioni di Crisanti sui tamponi antigenici rapidi, quelli che danno il responso in 20 minuti. Il microbiologo dell'Ateneo di Padova non li considera attendibili, perché non sarebbero in grado di individuare tutti i positivi. Il problema, però, è che proprio sui test rapidi si basa una parte importante del sistema di prevenzione del Lazio. Tra l'altro D' Amato è tra i sostenitori di questa strategia, perciò sembrerebbe fuori luogo affidarsi a un esperto come Crisanti che invece boccia proprio questo metodo.

 

 

 

Il Messaggero scrive anche che proprio ieri, 29 ottobre, dallo Spallanzani è stato diramato un comunicato a difesa degli antigenici: "La riduzione di sensibilità, peraltro solo per le cariche virali basse, è ampiamente bilanciata da rapidità di risultato, semplicità di esecuzione e compatibilità con screening di grandi dimensioni. È questa la  base che ha portato alla scelta di adottare i test antigenici  come sistema di screening rapido nella regione Lazio ed in altre regioni, scelta largamente in linea con le valutazioni di organismi internazionali di salute pubblica".

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