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Vaccino al coronavirus, Guido Rasi smentisce Giuseppe Conte: "Quasi impossibile per Natale", parola del direttore dell'Ema

Foto:  Lapresse

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"Non si confonda l'opinione pubblica con previsioni sull'arrivo del vaccino: i primi risultati ci saranno solo in estate". Il direttore dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, Guido Rasi in un'intervista a Repubblica, bacchetta pesantemente il premier Giuseppe Conte il quale due giorni fa si era venduto la notizia che per i pazienti fragili e gli anziani il vaccino anti Covid sarebbe "arrivato a dicembre". Concetto che il premier, un poco avventurosamente, ha più volte ripetuto in queste ultime settimane.

Niente di più falso secondo il numero uno dell'Ema il quale mette in chiaro che probabilmente il vaccino contro il Covid-19 arriverà tra fine gennaio e inizio febbraio e che per una vaccinazione diffusa bisognerà aspettare l'estate, mentre si potrà tornare a una vita normale a fine 2021. E avverte: "Se i governi non preparano subito piani per la vaccinazione rischiamo di rallentare il processo di 4-5 mesi e di pagare l'inazione, così come oggi scontiamo alcuni errori del recente passato". 

 


Le previsione di Conte sul vaccino entro Natale è quindi mendace. "Tecnicamente è ancora possibile, ma è estremamente difficile, se non improbabile", spiega Rasi, "Le case farmaceutiche non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni (...) Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio. Si potrebbe iniziare a vaccinare subito le categorie a rischio", osserva. Mentre per il resto "si può ipotizzare per metà 2021. O meglio: entro l'estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia. Per vaccinare 400 milioni di persone servono 500-600 milioni di dosi e averle entro la fine del prossimo anno non sarà possibile". "Anche se oggi non è possibile prevedere quando arriveremo all'immunità di massa - aggiunge Rasi - sono certo che sconfiggeremo il virus. Ma la velocità dipende dall'efficienza dei vaccini, dalla bontà dei piani vaccinali dei governi, da quelli per la comunicazione mirata a convincere le persone a vaccinarsi e dal monitoraggio. Sicuramente a fine 2021 avremo una vita molto più gestibile". 

I vaccini di Russia e Cina "se li vorranno commercializzare in Europa dovranno passare dall'Ema e dubito che con le nostre procedure otterranno il via libera prima di quelli già in via di sperimentazione da noi". "Autorizzare il vaccino 15 giorni prima non serve a nulla se poi perdi 4-5 mesi nella campagna di vaccinazione perché non l'hai allestita bene - rileva - i politici che si lanciano in previsioni confondono l'opinione pubblica: più utile stilare un piano per farsi trovare pronti"

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