Crisanti contro Bonaccini e Zaia: "Stop ai tamponi per gli asintomatici? Irresponsabili, catastrofe annunciata"
Ha suscitato non poco scalpore la lettera che i governatori hanno inviato al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere di fare tamponi solo ai sintomatici. La richiesta arriva insieme a un allarme: "Impossibile tracciare tutti, servono delle priorità". La loro proposta, infatti, è quella di procedere con i test per gli asintomatici solo dopo dieci giorni di isolamento. La lettera ha sconvolto gran parte della comunità scientifica e in particolare il virologo Andrea Crisanti, da sempre sostenitore del sistema "tamponi a tappeto" per contenere la trasmissione del virus. "Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata. Sono irresponsabili", così l'esperto dell'università di Padova ha commentato il documento stilato dai presidenti delle Regioni. Una bocciatura totale.
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"Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema", ha dichiarato Crisanti in un'intervista a Repubblica. Secondo il microbiologo, l'unica strada da seguire è quella del tracciamento e della prevenzione. E fa l'esempio di Pechino: "La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan". Il virologo non ha dubbi: la richiesta dai presidenti di Regione è arrivata per un motivo ben preciso, "perché da maggio a settembre nessuno ha saputo mettere in piedi un piano come quello della Cina". E ancora: "Loro vogliono il sigillo del governo per mascherare il loro fallimento". Per mettere in moto un sistema adeguato, secondo l'esperto, servono organizzazione e fiducia nella scienza, ma lui dice di vedere solo propaganda e incompetenza. Crisanti alla fine premia un solo territorio: "Il Lazio è quello che sta facendo meglio. È la Regione che fa più tamponi".