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Lombardia, Attilio Fontana anticipa i dati: oltre 5mila contagi. Piemonte verso il coprifuoco

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Lievitano i casi di positivi al coronavirus in Lombardia dove oggi - venerdì 23 ottobre sono stati registrati 5.000 positivi in più rispetto a ieri e 350 ricoverati, di cui 170 in terapia intensiva. Numeri snocciolati dal presidente della Lombardia Attilio Fontana che aggiunto: "Il virus ha ripreso a circolare in maniera violenta. Solo a Milano ci sono 1.000 casi. Abbiamo fatto di tutto per impedire un lockdown nazionale. Il nostro Paese deve andare avanti- ha aggiunto - Non possiamo fermarci".

Fontana in mattinata parlando alla trasmissione Buongiorno su SkyTg24 ha lanciato un appello ai lombardi affinché rispettino "certe limitazioni della propria libertà e della propria vita che non fanno piacere a nessuno e che non è giusto che vengano applicate, ma in una situazione drammatica dobbiamo purtroppo accettare anche delle regole che non sono giuste. Lo chiedo con il cuore in mano, con la coscienza che i cittadini hanno dato una risposta eccellente nella precedente ondata. Chiedo questo sacrificio". In particolare "alle persone più fragili e anziane, a chi ha patologie" l'appello di Fontana è a stare "a casa il più possibile ed evitare contatti".

 

 

Oggi  pomeriggio è arrivata in Fiera a Milano la prima delle ambulanze che devono trasportare i sei pazienti che saranno curati nella struttura dedicata all'emergenza Covid che è riaperta da oggi. Proprio oggi all'ospedale ha voluto essere presente Guido Bertolaso l'ex direttore della protezione civile che è stato incaricato dal presidente della Lombardia Attilio Fontana della realizzazione del progetto, finanziato interamente con donazioni.

Intanto anche il vicino Piemonte pensa al coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino, vietando gli spostamenti se non per lavoro e urgenze. "Stiamo valutando il da farsi, decideremo entro stasera", ha detto il governatore Alberto Cirio a Un giorno da pecora, su Radio 1. Il governatore è riunito da questa mattina con la giunta, esperti e i direttori sanitari per verificare la tenuta degli ospedali. Previsti anche confronti con enti locali, prefetti e associazioni di categoria. In caso di coprifuoco, il provvedimento scatterebbe da lunedì.  Alla domanda se c'è il rischio di un'altra chiusura nel Paese con i dati in crescita, Cirio ha risposto: "La sensazione a volte c'è. Noi dobbiamo dare sempre dare chiarezza e prospettive alle persone".


 

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