Non ha nessun rimpianto Luca Ferrari, il cofondatore dell'app Immuni, una delle armi nelle mani del governo per combattere la seconda ondata di coronavirus. "Era giusto fare il massimo e l'abbiamo fatto, senza risparmiarci. Siamo molto orgogliosi di Immuni. E' un ottimo prodotto, semplice da usare e tecnicamente ben studiato. Certamente l'app non ha ancora potuto esprimere il proprio potenziale, ma speriamo che si faranno grossi passi avanti in questo senso nel futuro prossimo", ha detto il 35enne a Repubblica. Immuni ha debuttato all'inizio di giugno e ad oggi è stata scaricata da oltre nove milioni di persone. Il problema, però, è che non sta svolgendo la funzione per cui è stata creata. Come riporta Repubblica, solo poco più di mille persone hanno registrato la loro positività al virus, un ventesimo di quello che dovrebbe essere in base ai contagiati di questo mese.
Cosa è necessario fare allora per migliorare l'utilizzo dell'app? Secondo il cofondatore, bisognerebbe facilitare il caricamento dei dati degli utenti positivi in modo semplice e veloce: "I ritardi o, peggio, i mancati caricamenti riducono l'efficacia del sistema. Una soluzione efficace potrebbe consistere nel centralizzare la gestione della procedura, chiamando al telefono i positivi, qualora fossero utenti di Immuni, per supportarli nel caricamento dei propri dati". Un vero e proprio call center, quindi. Ma non è l'unica soluzione proposta. Secondo Luca Ferrari, infatti, bisognerebbe imporre la quarantena anche a chi semplicemente riceve la notifica di rischio dall'app e in quel caso dovrebbe essere garantito l'esito di un tampone nel più breve tempo possibile.
È in corso un intervento del Soccorso Alpino Valdostano per il recupero di due alpinisti bloccati sulla vetta del Gran Paradiso, a quota 4000 metri. I due, provenienti dall'est Europa (probabilmente cechi o slovacchi) hanno raggiunto la punta alle ore 17.00 ma, essendo esausti, non sono riusciti ad affrontare la discesa in sicurezza. Hanno richiesto soccorso alle ore 20.00 e riferiscono di essere in buone condizioni. Una squadra, composta da cinque tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e due Sagf di Entreves-Courmayeur, è stata portata in elicottero a quota 3000 metri e proseguirà via terra per raggiungere i due e portarli al rifugio Chabod o al Vittorio Emanuele a seconda della visibilità in quota. Al momento le condizioni meteo sono avverse. La squadra di soccorso e gli alpinisti sono in contatto costante con la Centrale Unica del Soccorso.
Papa Francesco ha celebrato, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, la Santa Messa per la domenica di Pentecoste. Nella giornata di sabato il pontefice aveva ripreso tutte le sue attività dopo aver annullato i suoi impegni, venerdì, a causa della febbre.