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Coronavirus, lockdown oltre 2.300 ricoveri in terapia intensiva: il report del governo, serrata (quasi) inevitabile

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"Stiamo facendo di tutto per evitarlo", ha detto Roberto Speranza. "Non ci sarà", ha assicurato Giuseppe Conte. Il soggetto? Il lockdown, una serrata-bis per contenere l'emergenza coronavirus, che sembra ormai fuori controllo in tutta Italia, così come è fuori controllo in tuta Europa e nel mondo. Un incubo. Così come è un incubo il lockdown, esorcizzato e scacciato dal governo ma drammaticamente concreto. A dare informazioni precise in tal merito è Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della Sera. L'ipotesi di un nuovo lockdown, magari di "soli" quindici giorni, è concreta. Il piano è pronto.

 

Il principale problema è quello ospedaliero, con alcune strutture sanitarie che sono già in affanno. Ed in questo contesto è stata fissata una soglia critica oltre alla quale si valuterà il lockdown (il termine "valutare" potrebbe benissimo essere sostituito con "attuare"): 2.300 ricoveri in terapia intensiva. Se si sfonda quella quota, la serrata potrebbe risultare inevitabile. E, purtroppo, soprattutto considerando la crescita della curva dei ricoveri, quella quota non è così lontana: ieri, 21 ottobre, il bollettino recitava 926 ricoveri in terapia intensiva. Si pensi che una settimana fa, il 14 ottobre, i ricoveri in intensiva erano 539. Insomma, lo spettro di un nuovo, inevitabile, lockdown si fa sempre più concreto.

 

 

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