Piercamillo Davigo, Frank Cimini al veleno: "Comparsate televisive e manette quotidiane", ma quale martire
Piercamillo Davigo è stato il numero uno dell’Anm, ma pochi giorni fa il Csm ha votato per il suo pensionamento per limiti d'età nonostante il parere contrario dello stesso Davigo. Questa scelta è dovuta, secondo lo storico cronista giudiziario Frank Cimini, l'uomo che sa tutto sulla Procura milanese avendo seguito in prima linea gli intrighi di Tangentopoli, proprio a Mani pulite, "la più grande presa per i fondelli della storia giudiziaria dove ci furono mille pesi e mille misure ma che godeva di buona stampa (eufemismo) perché gli editori a causa delle loro attività imprenditoriali erano tutti sotto lo schiaffo del mitico pool", scrive il giornalista sul Riformista.
"Davigo - ricorda Cimini - fu protagonista di una stagione in cui lo stato di diritto finì in soffitta dopo essere già stato falcidiato anni prima in virtù della delega che la politica aveva dato ai giudici per risolvere il problema della sovversione interna in magistratura è possibile acquisire maggiore potere sia facendo le inchieste che non facendole a seconda della convenienza". Davigo "come altri magistrati ha scelto quali inchieste fare e quali no". Ma Cimini, infine conclude, che comunque Davigo nonostante la pensione non sparirà dalla ribalta, grazie anche a "ficcanti editoriali sul Manette Daily e comparsate televisive senza in pratica contraddittorio in cui ripeterà per l’ennesima volta l’aneddoto sul vicino che ti ruba l’argenteria e non devi aspettare la Cassazione per non invitarlo più a cena".