Nel dubbio state a casa. Il messaggio, inquietante, è del direttore dell'Ats Milano Vittorio Demicheli, che ai microfoni di Sky Tg24 è costretto ad ammettere: "Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa". Che è un po' una bandiera bianca sventolata mentre il coronavirus ha ripreso a correre. "Quello che ci preoccupa è che non sappiamo esattamente qual sia la velocità con cui si può verificare il fenomeno in una grossa metropoli come Milano", sottolinea Demicheli. Di fatto, un salto nel buio.
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Il Dpcm firmato da Giuseppe Conte a distanza di cinque giorni dall’ultimo ha lasciato un po’ tutti interdett..."Quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown", spiega ancora Demicheli. "Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. In una pandemia quando si raggiungono certi numeri si deve interrompere la fase del contenimento e passare a quella della mitigazione - ha aggiunto -. Quindi quello a cui lavoriamo in questo momento è invitare le autorità a prendere delle decisioni un po’ più incisive, quando abbiamo chiuso le attività alle 18 nella curva epidemiologica c'è stata una frenata brusca. Poi dobbiamo iniziare a preoccuparci di prendere in carico le persone più fragili, dobbiamo fare in modo che i soggetti che possono ammalarsi gravemente e morire nelle prossime settimane siano presi in carico da qualcuno, perché sono quelli che rischiano di più".