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Immigrazione, sassaiola al centro profughi contro gli agenti. La polizia: "Sfacelo assoluto, governo incapace"

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Immigrati contro le forze dell'ordine, ancora una volta. È accaduto quest'oggi, 19 ottobre, quando i migranti accampati nella tendopoli di San Ferdinando, in Calabria, dopo la pausa di quasi un giorno sono tornati a colpire con massi due uomini della Scientifica impiegati sul posto. La rivolta si è scatenata con la notizia della positività da coronavirus di 14 dei 30 ospiti e la conseguente quarantena per tutti. “Uno degli agenti è stato colpito al petto da un masso, mentre un altro, raggiunto da una pietra scheggiata, ha riportato un taglio al piede”, dice al Giornale.it Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp. I migranti non hanno solo cercato di forzare la zona rossa disposta dalla Regione, ma hanno anche abbattuto inferriate e cancelli, distrutte le tende e il sistema di misurazione della temperatura.

"Abbiamo notato che situazioni drammatiche come quella di San Ferdinando non fanno notizia più di tanto - continua Mazzetti - né la fanno gli appartenenti alle forze dell’ordine mandati a farsi aggredire o a farsi contagiare in questi contesti che sono bombe a livello di rischio sanitario oltre che di ordine e sicurezza". E ancora: "Non abbiamo più parole per commentare lo sfacelo assoluto che la totale incapacità politica in tema di gestione dell'immigrazione sta causando in questo momento di emergenza sanitaria. Esprimo la mia solidarietà' ai colleghi che puntualmente subiscono sulla propria pelle gli effetti nefasti di una finta accoglienza”.

 

 

Un appello, quello di Mazzetti, che arriva dopo la dura critica a Luciana Lamorgese. Da parte del ministro dell'Interno, denunciava nel corso della distruzione di un centro di accoglienza di Milano proprio per mano dei clandestini, solo "una finta stima".

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