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Coronavirus, "ritardi nella comunicazione": tra bollettino e realtà differenza del 20% per i ricoverati in terapia intensiva

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La situazione è ancor peggiore rispetto a quella che ci viene dipinta dal bollettino? Si parla di coronavirus e dell'allarme del Cts di cui dà conto Il Messaggero, allarme relativo al nodo cruciale della pandemia: le terapie intensive. Il Comitato tecnico scientifico è preoccupato per la velocità di crescita dei pazienti ricoverati, aumentata in modo drammatico. Ma non solo: la preoccupazione riguarda anche il flusso dei dati su cui vengono prese le decisioni del governo, che sarebbe "viziato" da una pesante discrepanza. Infatti a volte c'è una differenza anche del 20% tra la "fotografia" in tempo reale del bollettino e delle statistiche ufficiali e ciò che accade davvero in corsia. Insomma, per intoppi burocratici tra regioni, Asl e ministero della Salute, i dati ufficiali registrano con diversi giorni di ritardo l'incremento dei pazienti gravi. Insomma, i 539 ricoverati in terapia intensiva registrati ieri, mercoledì 14 ottobre, potrebbero in verità essere ben di più. Tanto che, aggiunge Il Messaggero, in Campania e in alcune regioni del Sud i posti sarebbero quasi terminati. Nessuno sta nascondendo i dati, sia chiaro, ma il flusso della realtà ha una velocità differente rispetto a quello delle comunicazioni ufficiali. Trattasi di pandemia, un qualcosa che non aveva precedenti se non in tempi remoti.

 

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