Coronavirus, "allerta arancione" per l'Italia: contagi e ricoveri, dopo c'è solo il lockdown generale
A che punto siamo dell'allarme rosso che ha fatto scatenare a marzo la chiusura totale delle attività? E' stato elaborato un protocollo che indica quali misure adottare che comprende l'indice di contagio, i ricoveri ordinari e in intensiva, la saturazione dei reparti, la capacità di tracciamento dei contatti dei positivi.
Uno strumento di osservazione realizzato con la collaborazione dell'Istituto superiore di sanità, Regioni, la Protezione civile, l'Aifa, l'Inail, lo Spallanzani, l'università Cattolica, il servizio 118 Lombardia e l'istituto Bruno Kessler. Gli scenari ipotizzati, scrive Il Giornale, sono 4 e vanno dal verde, al giallo, all'arancione e al rosso. L'Italia semplificando un po' è all'arancione chiaro. Il rosso, scenario da scongiurare, prevede contagi fuori controllo, pressione critica sul sistema sanitario, Rt regionali superiori a 1,5. Con questo quadro il servizio sanitario rischia di andare in tilt in 30 giorni.
Il primo scenario, verde, corrisponde alla situazione che abbiamo vissuto in estate quando il coronavirus circolava, certo, ma in modo localizzato con l'indice di contagio sotto controllo e gli Rt regionali sopra la soglia di rischio per periodi limitati.
Scenario arancione. Con un indice di contagio Rt tra 1 e 1,25 e una crescita costante dei casi ma lenta e dunque più controllabile. Diminuiscono i casi asintomatici e cominciano invece a salire le ospedalizzazioni ma non si segnalano sofferenze da parte della tenuta del sistema sanitario nazionale. In questo secondo scenario si raccomanda una riduzione dell'orario di apertura dei locali come bar e ristoranti e un ritorno della didattica a distanza sempre però non generalizzato ma mirato alle aree più colpite dove si consiglia anche la riduzione della mobilità. Questo lo scenario attuale per le regioni con il numero di contagio più alto. Si va verso una crescita dell'Rt regionale sistematicamente e significativamente compreso tra 1,25 e 1,5".
Scenario rosso: I casi si moltiplicano più velocemente e non si è più in grado di individuare tutte le catene di trasmissione, come segnalato nell'ultimo Report dell'Iss. Il servizio sanitario nazionale tiene ma inizia ad andare in sofferenza in alcune aree meno attrezzate. Il monitoraggio segnala una crescita dei casi gravi. Alla luce di quando accaduto lo scorso inverno gli esperti osservano che se si riesce a tutelare i fragili e l'età media dei contagiati resta bassa l'evoluzione della crisi sarebbe più contenibile. Per questo scenario si prevedono lockdown locali temporanei e circoscritti (ad esempio come quello di Latina), zone rosse temporanee. Si deve procedere anche all'interruzione delle attività sociali più a rischio affollamento e ridurre la mobilità. Inevitabile l'incremento della didattica a distanza nelle scuole.