Chirurgia plastica, gli interventi rivoluzionari del dottor Novelli
Luminare
Il Dottor Raoul Novelli, chirurgo plastico noto a livello nazionale, ha un rinomato studio a Milano ed è super richiesto dai personaggi della tv, del bel mondo dei salotti, da tutti coloro che, dopo il lockdown, hanno voglia di sentirsi più belli.
Il Dottor Novelli ha ideato da anni una nuova tecnica, che permette di ottenere risultati in grado di restituire bellezza e armonia a corpo e viso. Da vero innovatore, infatti, ha un motto, “Star bene con se stessi è possibile”.
Uno dei suoi cavalli di battaglia è il B-up; “si tratta di fili di sospensione con pilastri a inclinazione variabile, per risollevare i glutei senza utilizzo di protesi. Dopo una prima fase di studio nel 2013, è nata questa tecnica circonferenziale, che ho poi modificato nel 2015 aggiungendo i pilastri a inclinazione variabile”-dice il dottor Novelli-“i fili durano a vita! Dopo l’intervento, non bisogna fare alcuni sport per tre mesi, come andare a cavallo, in bici, o fare squat in palestra, per non stressare i glutei. Non viene aumentata la dimensione dei glutei, è un lifting che li solleva e lo proietta ed è questa la bellezza. Sui glutei sono il migliore; ho altre due o tre idee per migliorare ancora questa tecnica”
B-Up permette di risollevare i glutei, accentuarne la proiezione e migliorarne la forma, grazie alla combinazione di due tecniche di disposizione dei fili, che si completano e perfezionano a vicenda, la tecnica dei cerchiaggi e quella dei pilastri a inclinazione variabile.
La tecnica dei CERCHIAGGI è stata la prima sperimentata dal Dottor Novelli e consiste nel disporre i fili di sospensione lungo circonferenze ideali, interne l’una all’altra e tangenti in un medesimo punto.
Il dottor Novelli ha intuito che inserendo ed estraendo il filo in diversi punti lungo le circonferenze, diminuisce l’energia che la forza di gravità e il peso del tessuto stesso esercitano sul gluteo: ciò permette di alleggerire l’area e proiettarla verso l’esterno, conferendole rotondità senza aumentarne il volume. I
l principio su cui si basa la tecnica non è diverso da quello con cui, in architettura, si studiano gli elementi portanti di un edificio: moltiplicare i sostegni consente di scaricare e distribuire il peso della struttura in modo più efficace, conferendole elevazione senza comprometterne la stabilità.
Il filo viene dunque inserito sottocute con l’ago a doppia punta cui è ancorato, attraverso piccole incisioni di 2-3 mm. Completata la circonferenza, viene poi tirato e annodato in un punto nascosto: in questo modo la piccola sutura, già poco visibile di per sé, risulta del tutto impercettibile già nei primissimi giorni dopo l’intervento.
“In una fase più avanzata di elaborazione del metodo, alla tecnica dei cerchiaggi è stata affiancata quella dei PILASTRI A INCLINAZIONE VARIABILE. Essa permette di accrescere, stabilizzare e soprattutto modulare l’effetto ottenuto con i cerchiaggi, adattandolo alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente. In questo caso non si interviene soltanto sulla ptosi dei tessuti, ma anche sulla loro forma.
La tonicità dei muscoli, la consistenza dei tessuti e la lassità cutanea sono fattori che determinano la gravità di caduta di un gluteo e quello che è il suo “asse ideale”. Quest’asse varia a seconda del paziente, ma è riconducibile a una determinata inclinazione con un angolo specifico, che può essere individuato con l’aiuto della geometria. Dato che si tratta di un calcolo vero e proprio, può essere individuato l’angolo più indicato e il punto ideale in cui inserire i pilastri cambiando i parametri inseriti nell’operazione. Proprio in questo consiste “l’inclinazione variabile”. In questo modo ogni paziente può avere una risposta personalizzata su basi scientifiche.
Le due tecniche chirurgiche sono necessariamente complementari e insieme garantiscono un risultato armonioso e stabile, proprio perché studiate specificatamente per ogni singolo gluteo”.
Dopo il lockdown le pazienti hanno tanta voglia di bellezza; il lavoro di un chirurgo plastico non equivale solo a correggere i difetti, ma a dare felicità e a far sentire meglio le donne e gli uomini. Per il viso, qual è il suo intervento più rivoluzionario? Sappiamo che in Italia siete in pochi a farlo.
“E’ il lifting con fili di sospensione permanente dà risultati paragonabili a quelli di un lifting tradizionale, il taglio è ridotto, circa 2 centimetri, i tempi di recupero minimi, circa una settimana; non c’è nessun ematoma evidente, l’intervento dura 2/3 ore e viene eseguito in anestesia locale con sedazione leggera. I fili sono permanenti almeno per dieci anni, dipende poi dalla singola persona.
Quale è l’intervento che richiede più tempo?
“Il lifting al viso, che richiede massima attenzione come del resto tutti gli altri interventi”