Coronavirus, il governo "ha sottostimato i morti". L'articolo di Lancet: dati ufficiali e registri funebri, "il 60% di vittime in più"
Il governo e le autorità italiane "hanno sottostimato le morti da Covid". La denuncia non è di Matteo Salvini o Giorgia Meloni, due leader dell'opposizione sempre molto critici sulla gestione dell'emergenza da marzo a oggi, ma arriva da un articolo pubblicato da Lancet, la più prestigiosa rivista scientifica del mondo. Secondo l'articolo realizzato lo scorso 3 settembre e firmato dai professori Gianfranco Alicandro, Giuseppe Remuzzi e Carlo La Vecchia, il numero dei morti da coronavirus da gennaio a maggio sarebbe almeno il 60% in più di quelli ufficialmente dichiarati.
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"L'articolo - come spiega anche il Giornale - incrocia il numero totale dei morti ottenuto attraverso l'integrazione dei dati dei registri funebri disponibili per quasi 8mila città italiane, pari al 95% del campione nazionale, a causa dei tanti decessi di persone non testate né trattate. Almeno 15mila solo a marzo, dice Lancet, altre 2.500 ad aprile mentre a maggio la mortalità totale sarebbe inferiore rispetto alle attese". Nei tre mesi del picco italiano della pandemia, dunque, i morti di Covid sarebbero stati non meno di 44mila, contro i 33.386 registrati. "Questo modo di agire - denuncia Luca Fusco, presidente del comitato che riunisce le vittime di Covid-19 a Bergamo e in Lombardia - unitamente a tutte le altre menzogne, sottrazioni di documenti, cancellazioni improvvise di notizie denotano la presumibile, se non certa, presenza di profonde colpe da parte di una inetta classe politica".