Coronavirus, Ilaria Capua: "Il vero rischio per l'Italia è la pandemic fatigue". Curva dei contagi verticale, ci stiamo fregando da soli?
"La circolazione virale nelle scuole c'è, ma non è la causa dell'esplosione dei contagi". Ilaria Capua sgombra almeno un dubbio sull'epidemia di coronavirus in Italia. Forse è la seconda ondata, di sicuro siamo passati da 1.500 a 5mila casi al giorno, e la curva è "verticale". "La mascherina va portata sempre, tranne che in casa e nella propria macchina se si è soli - spiega la virologa, direttore dello One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, al Corriere della Sera -. Se si usa il car sharing meglio indossarla. Lavare e disinfettare le mani più spesso possibile. Il virus viene trasportato da goccioline pesanti che tendono a cadere rapidamente: ecco perché la distanza di due metri ci protegge".
"Brutta tr*** hai finito di dire str***". Ilaria Capua a DiMartedì, attacco sconvolgente
Nell'ultimo dpcm, si parla di una stretta sulle feste private, anche se, sottolinea la Capua, "più che il numero conta la provenienza e lo stato sanitario dei presenti. Paradossalmente il raduno di cento abitanti di un paesino sarebbe meno rischioso di un gruppetto di individui di aree diverse". Contraria invece a quella che sembra la prima arma a disposizione di governo e governatori, vale a dire il lockdown delle regioni a rischio: "Escluderei questa ipotesi, credo che oggi più che mai dobbiamo affidarci al buon senso che ci fa sopravvivere, imparare e crescere. Di troppe regole si muore. Il problema Covid non lo risolveranno i politici, ma i singoli individui che si sentono parte di una collettività". Il vero rischio, sottolinea, è "la cosiddetta pandemic fatigue: si verifica quando i pazienti, ma anche le strutture sanitarie e i decisori politici perdono energie, si immobilizzano". Ad esempio, la lentezza burocratica sui tamponi: "Bisogna snellire le procedure, evitare che si formino code nei punti-prelievo o che le persone aspettino giorni per avere il referto. Come singoli individui diamo la priorità a poche regole: spostarsi il meno possibile e sempre con la mascherina, mantenere la distanza di due metri, lavarsi le mani. Con l'unione di questi comportamenti siamo protetti"