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Coronavirus, la seconda ondata è già qui: "Inutile aspettarla", in queste regioni è più alta della prima

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“Il contenimento della seconda ondata non può essere affidato esclusivamente alla responsabilità individuale delle persone”. Così Nino Cartabellotta si è espresso sull’emergenza coronavirus che, numeri alla mano, sta tornando a salire. Se è vero che la gravità e la mortalità del Covid è lontana dai livelli dei mesi di marzo e aprile, allo stesso tempo non si possono sottovalutare le impennate di contagi e di ricoveri ospedalieri. E poi rispetto alla scorsa primavera adesso il virus sta correndo in quasi tutte le regioni italiane e soprattutto al Centro-Sud, che invece si era salvato grazie alla protezione preventiva del lockdown.

 

 

 

“È inutile aspettare la seconda ondata usando dati nazionali - ha ammonito il presidente della fondazione Gimbe - l’altezza della prima ondata è stata condizionata dai numeri della Lombardia. In alcune regioni la seconda ondata è già più alta della prima”. Il riferimento è soprattutto alla Campania ed al Lazio: entrambe avevano raggiunto poco più di 200 casi nel picco primaverile, ora la prima sfiora gli 800 contagi giornalieri e la seconda i 400. La Lombardia è invece tornata intorno ai mille ma è ancora lontana dai picchi di oltre 3.000 casi al giorno registrati a marzo. Alcuni hanno chiesto a Cartabellotta se stia proponendo implicitamente il lockdown totale: “Assolutamente no - è stata la sua replica - servono lockdown circoscritti e tempestivi dove già necessari. Senza aspettare che i numeri salgano ancora perché il virus ha tre settimane di vantaggio”. 

 

 

 

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