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Carlo Acutis, il beato di Internet a 15 anni. "Il bambino in Brasile e il santino con il giorno della morte", miracoli e misteri

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I miracoli e il mistero di Carlo Acutis. Il 15enne milanese morto nel 2006 per una leucemia fulminante continua a sconcertare il mondo. Oggi il ragazzo verrà beatificato ad Assisi, dove il corpo è esposto perfettamente conservato a 14 anni dal decesso. Sarà "beato di Internet" per la sua attività di divulgazione ed evangelizzazione portata avanti attraverso il web, ma anche nella vita di tutti i giorni e quasi senza che la sua famiglia, non praticante, se ne accorgesse. "Viveva per gli ultimi - spiega la madre Antonia Salzano a Repubblica -, ai suoi funerali c'erano senzatetto ed extracomunitari. Scoprimmo che li aiutava, portava loro cibo e coperte tutti i giorni".

 

 

La sua fede era incrollabile, dimostrata con parole e gesti di straordinaria compostezza anche nella rapida, dolorosissima agonia. "Fin dal giorno del funerale Carlo era santo per molti - rivela la madre -. Iniziarono ad arrivare testimonianze di miracoli. Un bambino in Brasile, durante una novena rivolta a Carlo, guarì da una malformazione al pancreas. L'organo si rigenerò. Capita raramente. Ma in quel caso avvenne. Fu questo il miracolo che aprì la strada della beatificazione". C'è un altro episodio che non esce dalla mente della mamma: "Dopo la morte trovai un suo video, una sorta di testamento. Diceva che era destinato a morire. A Milano, il primo dell'anno, a catechismo  si usa pescare un santino in un cestino come accompagnamento durante l'anno. Nel 2006 pescò San'Alessandro Sauli, nel '500 vescovo a Pavia. Morì l'11 ottobre, lo stesso giorno in cui fu decretata la morte cerebrale di mio figlio".

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