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Willy Monteiro Duarte, la bugia di Marco Bianchi davanti al gip: "Solo un calcio alle gambe". Smentito da Belleggia

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"Tuum, un spinta, prima sono arrivate le mani, il calcio è arrivato dopo, ma il calcio sarà arrivato alle gambe", non è arrivato alle gambe nonostante le parole di Marco Bianchi, il calcio mortale sferrato al 21enne Willy Monteiro Duarte, nella notte tra il 5 e 6 settembre a Colleferro (Roma), letteralmente pestato. 

Secondo i verbali pubblicati da Il Messaggero è proprio Marco Bianchi (24 anni) uno dei due fratelli fermati l'altro è Gabriele (26anni) colui che ha sferrato un calcio in pieno petto. Marco, in carcere assieme al fratello Gabriele e l'amico Mario Piancarelli, cerca di ridimensionare l'aggressione. Una narrazione però che stride con tutte le testimonianze raccolte dal pm Luigi Paoletti. "Lui (Duarte dopo il calcio, ndr) si è alzato ed io ero presente", sostiene il 24enne. Perfino il fratello Gabriele, in questa circostanza lo smentisce. "L'ho visto cadere in ginocchio". Il 26enne, però, sottolinea di non aver individuato chi ha colpito Willy.

 

 

Il gip Giuseppe Boccarato respinge la tesi di Gabriele. I testimoni individuano i due fratelli, in particolare nel minore, come gli autori di questa terribile vicenda. "Dalla narrazione che mi fa Zurma - sottolinea il magistrato - Belleggia non partecipa ai fatti ai danni di Willy". "Purtroppo non è assolutamente vero", ribatte Gabriele.

 L'altro coinvolto nella rissa Francesco Belleggia, che collabora con gli investigatori è ai domiciliari, difeso dall'avvocato Vito Perugini, al contrario dei due fratelli, fornisce una versione giudicata attendibile dagli inquirenti, confermata anche da altre testimonianze. Probabilmente non si trovava vicino a Willy. Ecco cosa dice Belleggia: "Marco va subito diretto da Willy e gli tira un calcio frontale sul petto, Willy sbatte contro la macchina, gli rivà contro, però Marco comincia a menà e Gabriele mena l'altro amico".  E' Gabriele a raccontare che anche Belleggia è presente anche se non dice se anche lui ha collaborato al pestaggio. "Non dico che cade a terra dopo l'intervento di Belleggia, dico che vicino a Willy c'era Belleggia". 

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