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Coronavirus, Vincenzo De Luca gioca d'anticipo: l'ordinanza anti-movida, chiusure alle 23. Ospedali sotto pressione

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In Campania non siamo ancora all’allarme rosso ma quasi. L’ospedale Cotugno di Napoli ha già esaurito tutti i posti letto a disposizione e teme ciò che potrebbe succedere se la gravità del coronavirus dovesse tornare ai livelli di marzo e aprile. Intanto il governatore Vincenzo De Luca ha firmato la nuova ordinanza che prevede un’ulteriore stretta sulla movida: è stata infatti impostata la chiusura alle 23 per bar e ristoranti in aggiunta all’impiego massiccio dell’esercito ed alla stretta anche alle feste private. Con decorrenza immediata e fino al 20 ottobre è fatto obbligo a bar, gelaterie e pasticcerie la chiusura dell’attività dalle 23 alle 6 del giorno successivo da domenica a giovedì, mentre venerdì e sabato le attività potranno rimanere aperte un’ora in più. Lo stesso vale per i ristoranti, che dovranno impedire l’accesso ai clienti a partire dalle 23: le consegne a domicilio invece sono consentite senza limiti di orario. Una stretta obbligata, quella della Campania, dopo essere diventata la regione con il maggior numero di contagi giornalieri: il fatto che il Cotugno sia già pieno e stia lavorando per liberare altri reparti e recuperare spazio per i pazienti con il Covid è un segnale che non deve far dormire sogni tranquilli. In primis al governatore De Luca, che sa bene che la sua regione non sarebbe in grado di resistere a livello ospedaliero ad un disastro come quello che si è verificato in primavera in Lombardia. 

 

 

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