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Pestaggio Piero Longo, spunta la terza persona: una 31enne che lo conosceva, mistero sul movente

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Proseguono le indagini sulla misteriosa aggressione subita da Piero Longo fuori dalla sua abitazione a Padova. Per il pestaggio dell ex parlamentare di Forza Italia e avvocato di Silvio Berlusconi sono stati convalidati i fermi di un uomo e una donna che lo avrebbero aggredito. Ma ancora non è chiaro il movente: perché Longo, 76 anni, è stato aggredito nell'androne della sua casa, in pieno centro, dopo aver risposto al citofono? I due aggressori fermati hanno 47 anni lei e 49 lui. Ma si scopre che c'era anche un palo, una terza donna. E, secondo quanto riporta Il Giorno, potrebbe esserci un legame tra l'avvocato e la ragazza rimasta fuori dall'androne: dopo la laurea, il presunto palo dell'aggressione, avrebbe infatti frequentato per un certo periodo lo studio legale di Piero Longo.

 

Come detto, nel frattempo, il gip di Padova ha convalidato il fermo degli aggressori: Luca Zanon, trentino e maestro di sci, e Silvia Maran, commercialista con uno studio. Non i profili degli aggressori abituali ma sarebbero stati loro a pestare Longo la sera del 30 settembre. Sono accusati di lesioni aggravate e rapina. Ed è proprio nel corso di un interrogatorio che i due hanno rivelato di essere andati a casa di Piero Longo assieme a una terza persona, una ragazza di 31 anni, conoscente dell'avvocato: quest'ultima voleva "parlare" con l'avvocato e loro avrebbero fatto da mediatori. Pestandolo. I due hanno sostenuto di aver aggredito il legale perché si erano spaventati a causa della pistola, legalmente detenuta, che Longo teneva in mano. Nel tentativo di strappargli l'arma, lo avrebbero colpito al volto. Longo, per scacciarli, avrebbe esploso tre colpi in aria. E il giallo continua: qual è il movente?

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