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Coronavirus, la seconda ondata parte dal Centro-Sud: "Rischio sovraccarico ospedaliero entro Natale"

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La seconda ondata di coronavirus potrebbe partire dalle regioni del Centro-Sud, in particolare da Lazio e Campania che attualmente sono quelle con situazioni potenzialmente più preoccupanti a livello ospedaliero. Nell’ultima settimana i pazienti ricoverati con sintomi sono aumentati del 17,1 per cento: 444 in più rispetto alla settimana precedente. Aumentano anche i ricoverati in terapia intensiva: sono 32 in più rispetto a sette giorni fa (+13,4%). Inoltre c’è stato un lieve incremento dei morti, 137 rispetto a 105. “Da oltre nove settimane consecutive i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni”, ha dichiarato Nino Cartabellotta, che con la fondazione Gimbe si occupa dei report settimanali.

“In assenza di variabili che portino ad una flessione della curva - ha spiegato - bisogna prendere atto che il progressivo incremento dei casi attualmente positivi inizia a determinare dapprima segni di sofferenza del sistema di tracciamento da parte dei servizi territoriali e poi di sovraccarico ospedaliero, in particolare nelle regioni del Centro-Sud”. Cartabellotta ha poi fatto una previsione basata sui dati attuali: “A fine luglio gli attualmente positivi erano 12mila, nell’ultima settimana sono diventati circa 50mila. Di questi il 95% sono ancora in isolamento domiciliare. Se si dovesse mantenere questa crescita lineare dei casi di coronavirus, ci troveremmo alla vigilia di Natale con un numero di casi ospedalizzati intorno ai 9-10mila e un migliaio in terapia intensiva. Un numero assolutamente gestibile e per nulla paragonabile allo tsunami di febbraio-marzo”. 

 

 

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