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Jonathan Galindo, chi è veramente. Sconvolgente verità su "mostro" che potrebbe aver spinto al suicidio il ragazzino di Napoli

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Chi è Jonathan Galindo? O meglio, cos'è? Secondo gli inquirenti dietro il suicidio dell'11enne che si è buttato dal balcone di casa sua a Napoli potrebbe esserci una tragica "challenge" sui social. Un fenomeno che coinvolge sempre più adolescenti, in Italia e nel mondo, spingendoli ad atti di autolesionsimo e talvolta alla morte. La materia è però da affrontare con le pinze, perché in fortissimo odore di bufale muovendosi in una terra di confine tra crimine, "moda" e bufale.

 

 

Jonathan Galindo è l'inquietante uomo con le fattezze di Pippo, l'amico di Topolino. Ma con lui spuntano spesso altri personaggi misteriosi nati sul web: lo Slender Man, l'uomo allungato che nella (recente) mitologia del terrore perseguiterebbe e rapirebbe i bambini, rifacendosi a supposte tradizioni folkloriche secolari. O ancora Momo, uomo con il volto bianco di cerone e una smorfia clownesca agghiacciante. In gergo, si parla di Creepypasta, tutte versioni dell'"uomo nero", lo spauracchio dell'infanzia di ogni bambino. Un gioco macabro, ovviamente: dietro questi profili social ci sarebbero utenti senza scrupoli il cui unico scopo sarebbe raggirare e terrorizzare le loro giovanissime vittime. Un po' come accaduto con il fenomeno Blue Whale, mai veramente accertato da fonti certi: il gioco virale che spingeva i ragazzini al limite, e oltre, come sadica sfida. Nella nebbia del web, l'unica certezza è che la prima "vittima" di Galindo è un ignaro make-up artist, tale Samuel Canini, a cui a partire dal 2017 hanno iniziato a rubare le immagini in cui appare truccato da questo bizzarro "Pippo Horror" per utilizzarle come foto di vari profili "fake" da cui far partire i loro macabri scherzi.

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