Aurelio Visalli, il sottufficiale morto per salvare un 15enne nel mare: "Non l'ha ucciso l'annegamento"
Non è morto per annegamento. Aurelio Visalli. il sottoufficiale della Capitaneria inghiottito dalle onde a Milazzo, mentre stava tentando di salvare un ragazzo di 15 anni in balia del mare, sarebbe stato stroncato da un trauma cranico. Questa la causa del decesso secondo l'autopsia, stando a quanto reso noto da Repubblica. Fatale l'urto con le onde, alte fino a 7 metri, che lo ha scaraventato sul fondale. La scena, tragica, è stata ripresa dal telefonino di un testimone rimasto sulla spiaggia siciliana, e riprende il militare andare coraggiosamente più avanti rispetto a due suoi colleghi per riportare a terra il ragazzino, nonostante le urla delle persone intorno che gli sconsigliavano l'atto temerario. "In quel momento urlavo ‘Non venite, non venite, è troppo pericoloso’ - ha spiegato il 15enne, salvatosi miracolosamente, ai microfoni di RepubblicaTv-, ma lui si è buttato lo stesso. Anche se mi ha sentito, ne sono sicuro. Secondo me in quel momento ha agito da padre". Secondo i famigliari di Visalli, il sottoufficiale "è stato mandato a morire" dai superiori: "Non erano affatto attrezzati per quel tipo di intervento".