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Papa Francesco, "sacco Vaticano": "Prosciugato il conto corrente di Bergoglio", un dossier sconvolgente

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Hanno messo le mani dappertutto monsignori, broker e affaristi in cerca di speculazioni, persino sul conto personale di Papa Bergoglio. Ne dà conto un documento di 59 pagine, scrive Repubblica, in cui si descrive l'assalto alle finanze vaticane e con cui si motiva la rogatoria presentata dalla procura pontificia. Un sacco vaticano da 454 milioni di euro che gira tutto intorno all'immobile di Londra.

Protagonisti tra gli altri  Fabrizio Tirabassi (dipendente della Segreteria di Stato) che con monsignor Alberto Perlasca si infila persino nel "Fondo Discrezionale di Ubs creato nel 2015 per le spese discrezionali del Santo Padre e dallo stesso autorizzate" da lì prendono 20 milioni di sterline per  Gianluigi Torzi, finanziere considerato "ad alto rischio" e inserito nelle liste mondiali di bad press. Torzi fattura 5 milioni come consulenza per altre operazioni immobiliari proposte ai monsignori: un hotel a Milano in zona San Siro, un palazzo in Piazza Cavour, uno sulla 5th Avenue di New York, un hotel per l'Expo di Dubai

 

 

Non solo, finanza e sanità. Crediti avanzati da ospedali privati e cooperative nei confronti delle Asl. Società che si inseriscono così nei rapporti del Fatebenefratelli di Roma con la Regione Lazio. E soprattutto il Vaticano si lega a una cooperativa, la Osa, che grazie alla raccomandazione di Tirabassi ottiene un contratto record dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Affidato a un soggetto che viene segnalato "per forti legami e ambienti e persone della camorra pugliese, Clan Campana e Sacra Corona Unità".

Scrive Repubblica: ci sono personaggi che si rivestono d'oro. L'avvocato Nicola Squillace dello studio Libonati Jaeger riceve '200 mila euro per un generico incarico di consulenza legale, oltre 150 mila per una serie di professionisti da lui indicati'. E subito dopo emette un'altra fattura da 364 mila euro. Il Vaticano non paga. Ma lui supera l'ostacolo. 'Attraverso questo giochetto dunque non solo l'avvocato Squillace con la complicità di Gianluigi Torzi riesce ad aggirare il veto ma addirittura a farsi corrispondere 17 mila euro in più'. Complessivamente ben 711 mila euro sono inghiottiti da consulenze inspiegabili. Ci sono poi studi inglesi che mettono le mani su milioni senza titolo. Si sentono onnipotenti".  

Le mani ovunque di Angelo Becciu attraverso il suo segretario, Monsignor Mauro Carlino, di cui i magistrati sottolineano "la particolare disinvoltura con la quale si muove nelle alte sfere della gerarchia dello Stato, l'incessante attività posta in essere con personaggi del mondo della finanza per realizzare nuove iniziative di tipo imprenditoriale". E poi incontri con  Luca Dal Fabbro, presidente di Snam per discutere della rinegoziazione del mutuo sull'immobile londinese e di nuovi progetti, sempre con il giro di Raffaele Mincione incontra e Enrico Preziosi, "noto imprenditore della Giochi Preziosi colpito da una misura cautelare e indicato dallo stesso Dal Fabbro come personaggio 'molto chiacchierato'". Affari pure con Mauro Di Lello,  "imprenditore e procuratore di giocatori di calcio". 

Carlino è sveglio e quando discute di un'operazione sulla tenuta dell'Acquafredda di proprietà dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolico sa "deve essere camuffata con finalità sociali perché 'sennò iniziano a impallinarci che famo solo attività speculative o commerciali'. Perlasca, Tirabassi, Carlino e un altro stretto collaboratore di Becciu, Vincenzo Mauriello, oltre al direttore dell'Aif Tommaso Di Ruzza, saranno poi licenziati dal Papa il 1 maggio 2020, a seguito della perquisizione negli Uffici della Segreteria di Stato

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