Coronavirus, la testimonianza dalle Rsa: "Gli anziani depressi si lasciano morire di fame"
"Cadono in depressione e si lasciano morire". Questo il quadro sconvolgente che dipinge Silvio Ferrato, presidente della Fondazione Casa di riposo Sanfront di Cuneo, per denunciare la situazione che stanno vivendo gli ospiti delle strutture per anziani. Anziani rinchiusi da mesi che non posso riabbracciare i loro congiunti perché gli accessi a causa del Covid 19 sono vietati. “Pensiamo veramente che gli ospiti ci perdonino tutto questo?”, ha scritto Ferrato in una lettera indirizzata a tutte le istituzioni: dal presidente della Repubblica al presidente del Consiglio, dal presidente della Regione Piemonte alle autorità locali.
"Nonostante la possibilità di riaprire ai parenti", spiega il dirigente, "con tutte le norme di sicurezza del caso inclusi pannelli di plexiglass e divieto di contatto fisico, una seppur parvenza di normalità pare ancora lontana per gli ospiti delle Rsa ed i loro parenti". Il racconto dalle case di riposo è straziante con gli anziani che accarezzano il vetro divisorio o ancora peggio "lo schermo dei tablet", parla di "diritti negati" e "desertificazione dei sentimenti".
Di qualche giorno fa la notizia che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha istituito con apposito decreto una commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. A presiederla sarà monsignor Vincenzo Paglia, Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. I mesi del Covid – ha affermato il ministro Speranza - hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. La commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma”.
I tempi però sono dilatati e Ferrato spiega a Il Giornale che si sono "anziani che non mangiavano più e in molti mostravano disturbi", spiega. Ferrato parla di competenze aumentate rispetto agli scorsi mesi "abbiamo comprato il sanificatore, facciamo entrare in una saletta solo un ospite con un parente per volta che ha mascherina e camice. Non c'è mai stato un igiene così alto. Perchè allora negargli il rapporto umano? È una tortura senza motivo".