Willy Monteiro, il testimone chiave: "Saltavano sul suo corpo steso per terra e già inerme"
"Saltavano sul suo corpo steso per terra e già inerme", queste le parole di uno dei testimoni chiave dell'uccisione di Willy Monteiro Duarte, 21 anni di origine capoverdiane, ammazzato con calci e pugni in una rissa a Colleferro, dove era intervenuto per difendere un amico. Si chiama Emanuele Cenciarelli ed era con la vittima e altri amici quando è scoppiata la zuffa. La sua testimonianza è stata inserita nell'ordinanza di arresto per i quattro indagati del caso, accusati di concorso in omicidio preterintenzionale, Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
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A riportare la testimonianza è il sito del Corriere della Sera. "I due ragazzi con i quali Federico, l’amico di Willy, stava inizialmente discutendo ricordo che uno indossava una camicia di colore bianco e aveva in viso tatuata una lacrima sotto l’occhio, nonché diversi tatuaggi su entrambe le braccia e le mani - ha raccontato Cenciarelli - L’altro ragazzo invece aveva un braccio ingessato. Al momento dell’aggressione ricordo che oltre ai predetti ragazzi da me descritti si sono uniti altri tre ragazzi di cui sono in grado di descrivere soltanto due. L’uno indossava una polo di colore verde con capelli molto corti e l’altro con un vistoso tatuaggio sul collo. Per quanto io ricordi tutti i ragazzi sferravano calci e pugni contro me e Willy". E poi il dettaglio più agghiacciante. Secondo il testimone, infatti, qualcuno degli
aggressori si sarebbe messo a saltare sul corpo indifeso di Willy. Il giudice che ha convalidato gli arresti ha scritto poi che "i Bianchi e Pincarelli hanno cercato di minimizzare il fatto assegnando la responsabilità a terzi" e che "per questo devono stare in carcere".
Fondamentale per la ricostruzione dei fatti anche la testimonianza di Fayza Rouissi, che conosce alcuni degli indagati: "Chi materialmente ha picchiato Willy è stato Gabriele Bianchi, che dapprima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra,dopodiché si è rialzato ed è stato colpito nuovamente da Gabriele".
Continua poi il rimpallo delle responsabilità da parte degli aggressori. Come si legge nell'ordinanza di arresto, Marco Bianchi ha minimizzato sulla rissa: "Ho spinto Willy perché stava discutendo in gruppo, poi mi sono allontanato… non ho dato nessun colpo". Suo fratello Gabriele invece ha dichiarato: "Io ho solo spinto l’amico di Willy e poi arrivano Pincarelli e Belleggia, loro c’erano quando Willy è caduto in ginocchio".