Pasquale Casillo, è morto il re del grano e patron del Foggia di Zeman
Lo piange Foggia, la sua città adottiva. Lo piange il calcio e l’imprenditoria italiana. Pasquale Casillo, re del grano negli anni Novanta, è morto dopo una lunga malattia. Lo chiamavano da sempre don Pasquale. Tutti, grandi e piccoli. L’uomo dall’aspetto burbero, senza esserlo, e dal vocione inconfondibile è andato via per sempre. Nel 1989 conquista il primato d’Europa con il suo è gruppo di molitori con un fatturato che supera i mille miliardi di vecchie lire. Poi entra nel mondo del calcio. Si fa conoscere. Vince tutto. Porta Zeman sulla panchina del Foggia.
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Sono gli anni dei miracoli allo stadio Zaccheria. Una squadra insuperabile. Che faceva tremare tutti in campo. Ci riprova nel 2010, sempre con Zeman, ma senza gli stessi risultati. A Foggia Zamanlamdia2 lancia Romagnoli, Insigne e Sau. La vita di Casillo, a tratti burbero ma dal cuore tenero, è stata caratterizzata da una lunga battaglia giudiziaria: ben13 anni di accuse pesantissime. Poi l’assoluzione del tribunale di Nola. A 71 anni il patron del Foggia dei miracoli si spegne, in una calda mattinata. Lascia un vuoto immenso in terra di Capitanata: sua seconda casa. Casillo faceva il pendolare Roma- Foggia e viceversa. Tutto per amore: il granaio d’Italia (la Capitanata) lo faceva sentire a casa.