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Migranti, rivolta a Siculiana dopo la morte dell'eritreo in fuga. Tunisini contro poliziotti: "Allah akbar"

venerdì 4 settembre 2020
2' di lettura

Momenti di tensione al centro Sikania, il centro di accoglienza di Siculiana (Agrigento), subito dopo la diffusione della notizia della morte di un migrante. Nella notte, in seguito a una rivolta dentro il centro, un eritreo è scappato ed è stato investito e ucciso sulla SS115, con tre agenti rimasti feriti nel tentativo di raggiungerlo. Dentro il centro di accoglienza è scoppiata una nuova violenta protesta, con i migranti venuti a contatto con la polizia. In questo video, girato con il telefonino da un ospite e rilanciato dal profilo Twitter Radio Savana, si sentono migranti tunisini invocare la rivolta al grido Allah Akbar. Una situazione esplosiva che ha fatto chiedere ai parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle le dimissioni della ministra degli Interni Luciana Lamorgese. Lo stesso Silp Cgil, il sindacato della polizia penitenziaria, da tempo denuncia l'inadeguatezza del centro di accoglienza nell'Agrigentino: "Il centro Sikania- afferma Vito Alagna, segretario del Silp Sicilia- è una struttura alberghiera il cui accesso si affaccia direttamente sulla Ss 115 e non adeguato per essere destinato all'attuale uso, ovvero un centro hub che oggi, in piena era Covid, pur mantenendo le sue funzioni di raccolta per il transito verso le ricollocazioni, è anche un centro di isolamento e osservazione sanitaria". Alagna sottolinea che "nel centro, come in tutti gli altri analoghi sparsi per la Sicilia, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine sono costretti a operare in condizioni di estrema precarietà senza regole di ingaggio certe e senza alcuna tutela dal punto di viste di sicurezza dei luoghi di lavoro".


 

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