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Stefano Bonaccini contro il governo: "Si rischia il caos sulla scuola". Le "tendine": Conte verso il disastro

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Niente intesa delle Regioni sulla riapertura delle scuole, su trasporti e mascherine. Il "no" più netto è alla mascherine fisse in classe, impossibile secondo gli esperti chiedere di indossare per 5 o  6 ore.  Al momento la posizione del Cts resta la stessa: esclusi i bimbi da 0 a 6 anni, la mascherina va indossata laddove non si riesca a rispettare il distanziamento e quando non si è seduti al banco. Alcune questioni potrebbero però essere rivalutate dopo la riunione internazionale dell'Oms del prossimo 

Altrettanto "impossibile ripartire così senza evitare il caos dei trasporti, perché in molti rischiano di non raggiungere istituti o luoghi di lavoro». È un dialogo difficile quello tra Regioni e governo, che non hanno ancora trovato la quadra su scuolabus e dispositivi di protezione in vista dell'inizio delle lezioni e della ripresa delle attività. Dopo il vertice dei governatori con i ministri Boccia, De Michelis, Speranza e Azzolina, emerge la necessità di un coordinamento permanente, in particolare sul nodo del trasporto pubblico locale su cui pesa il continuo braccio di ferro tra le Regioni, che puntano a 'viaggiare' a pieno carico, e il Comitato Tecnico Scientifico. 

 

 

Per il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini "si richia il caos se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze sul trasporto pubblico". Il suo vice, il governatore ligure Giovanni Toti, incalza: "Dal 14 settembre dobbiamo far muovere milioni di persone e sappiamo benissimo che non ci sono risorse materiali per implementare il servizio Tpl, se non in percentuale bassa. A questo punto il governo decida quali sono le categorie che hanno il diritto di spostarsi sui mezzi per andare al lavoro e quali no".

Questa mattina è prevista una riunione della conferenza delle Regioni. Il governo punta ad abbassare la tensione parlando di «riunione positiva». A provare ad evitare strappi sono innanzitutto i ministri Boccia e De Micheli. Quest'ultima è disponibile all'apertura sulle proposte dei governatori mentre il ministro delle Autonomie annuncia un "coordinamento permanente con Regioni e enti locali fino all'avvio dell'anno scolastico per intervenire in tempo reale sulle necessità". 

Tra le idee spunta anche quella di eventuali deroghe al metro di distanza sui bus basate sul "principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe", come ipotizzato dal presidente della Commisione Trasporti, Fulvio Bonavitacola. Il Cts ha ribadito alcune misure come la necessità dell'ausilio di ulteriori mezzi per aumentare le corse ma anche ridurre le tratte, l'uso dei separatori "antigoccioline", l'adozione di sistemi con filtri innovativi per un maggiore ricambio dell'aria a bordo, l'utilizzo di bus privati, una diversificazione degli orari di apertura delle scuole (con due blocchi orari in particolare per le superiori, nella fascia 7,30-9,30).

Quanto a mascherine e banchi. Il Commissario Arcuri, che ha partecipato al vertice, ha fatto sapere che saranno distribuiti da venerdì prossimo i primi banchi monoposto agli istituti ed è appena cominciata la distribuzione dei dispositivi di protezione e gel per le varie scuole. Ma le Regioni annunciano un muro nel caso in cui, con il continuo trend di aumento dei contagi, dovesse passare la linea della mascherina obbligatoria per gli alunni in classe. 

Alcune questioni potrebbero però essere rivalutate dopo la riunione internazionale dell'Oms del prossimo 30 agosto sul tema del rientro a scuola, a cui parteciperà anche il ministro Speranza e durante la quale potrebbero essere definite le linee guida a livello europeo.

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