Sardegna, Le Iene e la verità sul focolaio: "State zitti, non dite niente a nessuno", così circola il virus
Che cos’è successo davvero in Sardegna? È l’interrogativo posto anche da Le Iene, che vuole vederci chiaro sui motivi che hanno trasformato l’isola, e in particolare la Costa Smeralda, da Covid free a principale luogo di contagio. La situazione coronavirus è rapidamente degenerata e sta avendo ripercussioni su mezza Italia a causa dei rientri dei vacanzieri: soprattutto nel Lazio l’allarme è alto, dato che oggi è stato registrato il più alto numero di nuovi casi dall’inizio dell’epidemia. Le Iene hanno raccolto la testimonianza di alcuni ragazzi ospiti di un centro vacanze in Costa Smeralda: ne emerge un quadro a dir poco inquietante.
Nel periodo tra il 10 e il 17 agosto tutto sembrava procedere normalmente, se non fosse che questi ragazzi erano stati a contatto prolungato con alcune coetanee di Roma, che al loro rientro a casa hanno scoperto di essere positive al Covid. Appresa la notizia, i sei giovani hanno immediatamente comunicato tutto alla direzione della struttura: “La prima cosa che ci hanno detto è ‘state zitti, non dite niente a nessuno’. Noi però avevamo il volo di rientro il giorno dopo e non potevamo mentire nell’autocertificazione negando di essere stati a contatto con delle persone positive”. Allora i ragazzi hanno deciso di non partire, anche perché a uno di loro è salita la febbre a 38, ma a quanto pare la struttura che li ospitava non ha avvertito le autorità competenti del possibile focolaio: “Loro ci hanno detto di essersi mossi con l’Asl, solo che noi non abbiamo avuto nessun tipo di contatto. Ci hanno anche detto che entro un giorno sarebbero venuti a farci il tampone, ma non è successo”.
Intanto il gruppo è rimasto isolato di sua spontanea volontà, mentre nella struttura “le attività come i balli sono continuate senza che fosse detto niente a nessuno”. Lo scenario muta completamente giovedì 20 agosto, quando di sera i ragazzi vengono trasferiti in una villetta fuori dal villaggio turistico: “A spese della struttura, che ci ha detto di essere d’accordo con l’Asl e i carabinieri”. Ma si presenta subito un problema: “Il proprietario della villetta non sapeva che noi fossimo in isolamento in attesa di tampone, ci ha detto che il villaggio non lo aveva informato. Era incazzato nero, diceva di voler fare denuncia”. Le Iene hanno contattato l’uomo, che ha confermato la versione dei legali. “Siamo tutti in pericolo, se ci fossero contagiati nella struttura e uscissero, si rischierebbe un disastro”, è il monito dei ragazzi, che tra l’altro sono stati abbandonati a loro stessi: “Per fortuna che ci sono dei vicini molto cordiali che ci hanno portato qualcosa da mangiare, sennò era da due giorni che non mangiavamo”. Intanto sono arrivati i tamponi dell’Asl: “Tre di noi sono positivi, due per fortuna no e stiamo ancora aspettando l’ultimo esito. Ma non siamo stati nemmeno separati tra positivi e negativi, è assurdo”.
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