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Viviana Parisi e Gioele Mondello, si apre un'altra indagine: "Perché aveva quel certificato medico in auto"

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Nel caso di Viviana Parisi si sta aprendo un nuovo filone d'indagine che potrebbe suffragare la tesi di fondo della Procura: omicidio del figlio Gioele Mondello e poi suicidio. Al centro dell'attenzione degli inquirenti ci sono le condizioni di salute mentale della donna, che a quanto risulta avrebbe tentato il suicidio solo lo scorso giugno (la famiglia nega, parlando di "sovradosaggio delle pillole") e che non aveva ancora superato quel "crollo mentale" e la "crisi mistica" che le avevano diagnosticato a marzo i medici dell'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto.

 

 

 

"Perché la donna, nonostante le premesse sanitarie sul suo stato di salute, aveva così tanta libertà?", è la domanda che gira ora in Procura. Libertà di uscire da sola col figlio di 4 anni, libertà di lasciare il telefono a casa. "Gli inquirenti nei prossimi giorni sentiranno anche i servizi sociali e indagheranno più a fondo sulle condizioni familiari", spiega TgCom24. E a non tornare è anche la presenza di quel foglio rilasciatole dall'ospedale di Barcellona e ritrovato nel cruscotto della sua Opel Corsa dopo l'incidente nel tunnel dell'A20 Messina Palermo a Caronia. L'incidente che, spiega un retroscena del Corriere della Sera, potrebbe aver accelerato i suoi istinti omicidi/suicidi. 

 

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