Scuola, i presidi contro la Azzolina: "Ci serve lo scudo penale". Sale Covid e quarantena al primo caso, le ipotesi
I presidi fanno muro contro la riapertura delle scuole al 14 settembre: in mancanza delle condizioni necessarie previste dal governo, avvertono, occorre introdurre lo scudo penale per evitare l'accusa di contagio colposo ai danni dei dirigenti scolastici. Chiedono "risorse adeguate, locali, banchi monoposto, ampliamento dell'organico". Per i banchi promessi dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, per esempio, "non si conosce il calendario di consegna". Tutto al buio, insomma. E la ministra ha già risposto escludendo l'eventualità dello scudo penale e invitando tutti alla "collaborazione".
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Nel già disastrato scenario, ogni dirigente scolastico dovrà predisporre anche una "sala Covid", una sorta di aula di stazionamento all'interno ad ogni istituto scolastico per l'accoglienza degli eventuali casi sintomatici da Covid-19. Sulla questione, però, tanto per cambiare non c'è chiarezza perché il protocollo degli esperti citato da Repubblica prevede che al primo caso di positività scatti la quarantena per tutti coloro che sono stati a contatto con l'infetto nelle 48 ore precedenti, compagni di classi e professori. Un singolo caso non dovrebbe però comportare la chiusura dell'istituto, soprattutto per quelli più piccoli. Il condizionale è d'obbligo, come in tutta questa storia.