L'immigrato nel Duomo di Milano, coltello alla gola all'agente: "Egiziano, 30 anni, permesso di soggiorno e recidivo"
Trent'anni, egiziano e recidivo. L'identikit dell'immigrato che intorno alle 13 è entrato nel Duomo di Milano e ha preso in ostaggio una guardia giurata puntandogli un coltello alla gola e costringendolo a inginocchiarsi è lo specchio perfetto di cosa non funziona in Italia nella gestione dell'immigrazione.
Secondo quanto filtra dalla Questura, dove l'uomo è stato portato in arresto dopo essere stato circondato e costretto alla resa da altri agenti, l'egiziano avrebbe precedenti con la polizia per un rapina impropria compiuta all'aeroporto di Milano Malpensa nel 2016. Il 30enne avrebbe una buona dimestichezza con la lingua italiana e avrebbe vissuto per qualche tempo a Baranzate, nell'hiterland di Milano. Nel suo gesto follia, non finalità terroristiche: "Non c'è nessuno spiraglio che ci possa portare a parlare di terrorismo. Al momento questa ipotesi è assolutamente esclusa", ha chiarito il pm Alberto Nobili. Secondo fonti di agenzia, l'egiziano sarebbe in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo, regolarmente rilasciato dalla Questura di Savona nel 2010.