Viviana Parisi, il referto medico: "Manie di persecuzione, l'ossessione di essere pedinata". Parla la zia di Gioele
No, Viviana Parisi non stava bene: la depressione, gli attacchi di panico, fattori che potrebbero aver giocato un ruolo decisivo nella sua fuga, nella tragedia di Caronia, nella sua morte e nella scomparsa del piccolo Gioele Mondello, il figlio di 4 anni di cui non vi è traccia. Ma, forse, Viviana stava molto peggio rispetto a ciò che sapevamo oggi. È quanto nei fatti emerge da un articolo de La Stampa, in cui a parlare è Mariella Mondello, sorella di Daniele (il padre) e zia di Gioele.
Parlando al sito Gds.it premette che "non lo avrebbe mai ucciso", il riferimento è ovviamente al figlio. Ma poi aggiunge che "Viviana era afflitta da manie di persecuzione, questo le avevano refertato all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Diceva a mio fratello che era pedinata, ma erano soltanto cose che aveva nella sua mente". Insomma, non una semplice depressione, stando a quanto dice Mariella. Ma una vera e propria psicosi, delle manie di persecuzione, quell'ossessione di essere seguita che, chissà, potrebbe averla spinta a fuggire nel bosco in cui ha trovato la morte.
"Stava male mentalmente - riprende Mariella - anche se negli ultimi tempi sembrava stesse meglio, alternava periodi di serenità a periodi di crisi nervose. Litigi con mio fratello? No, ma a volte accendeva discussioni per fisime dovute allo stato mentale in cui si trovava", aggiunge. Parole che tratteggiano un profilo un poco differente rispetto a quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi, quello di una donna in fuga da pericoli immaginari. Una donna con la mente, forse, compromessa.